Aston Martin, che schiaffo alla Ferrari: vince anche altrove

Chi lo ha detto che i successi finanziari non possono camminare di pari passo con le soddisfazioni della pista? La storia dell’Aston Martin in F1 dovrebbe insegnare una regola importante al Presidente della Ferrari, John Elkann.

La vera novità della stagione 2023 è rappresentata dalla verdona di Gaydon. Dopo due anni difficili, conditi da due settimi posti in classifica costruttori, la squadra del boss Lawrence Stroll pare aver spiccato il volo. In Bahrain, nonostante tutti i problemi fisici di Lance e la partenza ad handicap di Fernando, la squadra si è elevata al secondo posto della graduatoria, davanti a Mercedes e Ferrari.

Aston Martin F1 (Ansa Foto)
Aston Martin F1 (Ansa Foto)

La casa inglese ha investito in tutte le aree. Hanno prelevato dai top team tecnici validi, hanno scelto un veterano affamatissimo come Fernando Alonso e hanno puntato sulla costruzione di una nuova factory. Stroll ha convinto il geniale progettista Dan Fallows, figlioccio di Adrian Newey, a sposare il progetto AMR23. Dopo un periodo di gardening il britannico ha portato il know-how della squadra campione del mondo austriaca all’interno della nuova organizzazione, dove spicca il nostro Luca Furbatto.

E’ a dir poco allucinante che la Scuderia Ferrari si sia lasciata sfuggire il torinese in tutti questi anni. Per di più l’AM ha fatto un capolavoro nei difficili tempi moderni, caratterizzati da budget cap e mancanza di test in pista. Fernando Alonso ha subito avuto un feeling speciale al volante della AMR23 motorizzata Mercedes, ritrovando quel gusto alla guida che non provava da anni. Dopo le sfortunate esperienze in McLaren Honda e Alpine, il bicampione di Oviedo spera ora di poter lottare per podi e vittorie in tutti gli appuntamenti del mondiale 2023.

L’Aston Martin è partita con il botto in Bahrain, in tutti i sensi. Per poco Lance Stroll non la combinava grossa, tranciando la posteriore destra del nuovo teammate al primo giro. Fernando ha subito perso due posizioni, scivolando alle spalle delle Mercedes. Per tutta la gara ha corso con il coltello tra i denti, vincendo la resistenza di Russell ed Hamilton con sorpassi da cineteca.

Fatto fuori il duo britannico della Stella a tre punte, il #14 si è concentrato nel guadagnare l’unica posizione utile rimasta, ovvero la terza piazza. Le due Red Bull Racing, in modo anche tranquillo, hanno dominato la prima gara, facendo registrare la prima doppietta. Una volta out Leclerc, le attenzioni dei fan erano tutte sulla sfida tra gli spagnoli.

F1, il boom dell’Aston Martin

Carlos Sainz, in difficoltà nella gestione delle mescole, non ha potuto difendersi dagli attacchi del 41enne di Oviedo. Fernando è arrivato a 38 secondi dal leader della corsa, ma per lui è stata una rinascita. Ha festeggiato il suo podio numero 99. Molti tecnici RB hanno apostrofato la verdona una vecchia Red Bull Racing.

In realtà, la squadra inglese sta facendo quello che tempo fa avrebbe fatto la Ferrari, ossia puntare ai migliori tecnici sulla piazza, su campioni navigati e una nuova factory. Investimenti che non solo hanno delle ricadute positive nel Motorsport, ma regalano gioie anche in borsa. Il danno d’immagine di una Ferrari con “no power” al primo GP della stagione è pesante per un marchio storico. L’Aston Martin, invece, ha avuto i primi risultati positivi già dallo scorso venerdì.

In concomitanza con le prove libere del GP del Bahrain, i titoli dell’Aston Martin hanno chiuso in rialzo. Dopo il primo podio stagionale dello spagnolo e il sesto posto della canadese le previsioni hanno superato le aspettative. Nel corso della giornata successiva alla gara, Aston Martin Lagonda Global Holdings PLC, il nome ufficiale della società, è cresciuta del 24,9%. Alla chiusura, le azioni sono aumentate di oltre il 15%. Sono passate da 240 sterline a 276,10. Il boom a fine anno per il brand, se l’AMR23 dovesse continuare a crescere F1, sarà clamoroso.

Impostazioni privacy