F1, l’errore fatale di Rueda: ecco perché la Ferrari lo ha bocciato

Di errori Inaki Rueda ne ha fatti a bizzeffe, ma nell’ultima annata si è superato in negativo. Vasseur ha spiegato i motivi della promozione di Ravin Jain.

Se provate a chiedere ad un appassionato di F1 quale sia lo strategist in grado di commettere più errori nella storia della Scuderia Ferrari, la risposta sarà solo una: Inaki Rueda. Quest’ultimo ha avuto tante chance per crescere nel top team modenese, ma non si è dimostrato all’altezza del compito. Nonostante tutti i problemi delle vetture dell’era Binotto, a condire quattro stagioni deludenti ci sono stati anche gli errori strategici del muretto box.

Ferrari Rueda (LaPresse)
Ferrari Rueda (LaPresse)

E’ ingiusto attribuire tutte le colpe ad una sola persona che comanda un intero reparto, ma indubbiamente il primo responsabile è sempre colui che detiene un incarico di primo piano. Nel reparto strategico della casa modenese Rueda è stato ciò che ha rappresentato Mattia Binotto nel ruolo di team principal. Lo spagnolo, con un passato sulle moto da cross, ha studiato sulle all’University of Colorado, dove si è laureato in Ingegneria Meccanica. Dopo essersi specializzato in Controlli e Sistemi Dinamici, il tecnico ha fatto un Master in Motorsport presso la Cranfield University, in Inghilterra, per lavorare in F1.

Dopo una breve esperienza nella McLaren Electronics, lo spagnolo fu assunto dalla Jordan Grand Prix, poi dalla Midland, dove Rueda è Systems Engineer, e dalla Renault. fino al 2014. Al termine del periodo brillante in Lotus, passò alla Scuderia Ferrari dove diventò subito Head of Race Strategy. Dopo il successo di Sebastian Vettel nel 2018, in Australia, lo stratega spagnolo finì su tutti i giornali per un’idea che permise al tedesco di conquistare il primo successo stagionale.

Ferrari, le responsabilità di Rueda

Alla lunga, però, gli errori dello spagnolo sono risultati imbarazzanti, compromettendo diverse gare. Ne sa qualcosa, naturalmente, Charles Leclerc che non è ancora riuscito a sfatare il tabù di Monaco. Nel 2022 il #16 ha perso anche la possibilità di conseguire una serie di successi che avrebbero potuto mantenere in equilibrio il mondiale. Nella piena libertà gerarchica il monegasco si è ritrovato a perdere punti che sarebbero stati determinanti nel testa a testa con Max Verstappen.

Considerato lo strapotere tecnico della RB19, probabilmente, il prodotto dell’Academy non avrebbe, comunque, potuto conquistare il titolo mondiale, ma quanto accaduto a Monaco, Silverstone e Budapest è stato a dir poco incredibile. L’errore che ha condizionato maggiormente la cavalcata di Charles è avvenuto proprio sulle stradine della sua Montecarlo. Nonostante le delusioni del passato, a causa di strategie sbagliate, Rueda si superò per riuscire a fallire nella stracittadina più nota nella storia del Motorsport anche con due auto in prima fila.

Le mastodontiche monoposto ad effetto solo non avrebbero mai potuto consentire un doppio sorpasso sulle anguste vie del Principato, ma l’errore fatale dello stratega spagnolo consentì a Sergio Perez di precedere Carlos Sainz, mentre Leclerc terminò la gara addirittura quarto, alle spalle del rivale Max Verstappen. La delusione per l’idolo di casa fu cocente, mentre Binotto cercò di salvaguardare la stabilità degli uomini al muretto, facendo da parafulmine. Il 2022 ha confermato tutte le straordinarie qualità di Leclerc in qualifica, ma i risultati raccolti in gara sono stati al di sotto delle aspettative per avarie tecniche e strategie fallimentari.

Charles disse che la squadra non avrebbe potuto commettere certi errori. In seguito sono arrivati altri sbagli clamorosi che hanno portato alla retrocessione dello spagnolo nel remote garage nel 2023, mentre Ravin Jain siederà al muretto nel ruolo che fu di Rueda. Ai microfoni di AS, Vasseur ha dichiarato: Sulle strategie sembra che sia una questione di persone presenti al muretto, ma non è così. Ci sono le persone in fabbrica, c’è un software dedicato e c’è un flusso di comunicazione con il muretto che è fondamentale. Abbiamo scelto di cambiare un po’ l’organizzazione, con meno presenze e Iñaki sarà ora in fabbrica e Ravin al muretto”.

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