Dove vanno a finire le moto invendute? Ecco la verità

Il mercato delle moto è in crisi e in tanti si chiedono che fine fanno le moto che non riescono a trovare un acquirente.

Le moto non piacciono più ai giovani come un tempo. I ragazzi non sognano più quella libertà che solo una motocicletta riesce a dare. Per di più i prezzi sono saliti alle stelle. Comprare una moto nuova è diventato un lusso per pochissimi. Gli appassionati delle due ruote stanno attraversando anche un periodo di rivoluzioni epocali.

Moto invendute (Adobe Stock)
Moto invendute (Adobe Stock)

Prima la moto rappresentava uno status symbol. L’ “harleysta” non era, esattamente, simile al ducatista, così come chi guidava moto da cross impersonificava un tipo molto diverso da un centauro su una moto da corsa. Per ognuno vi era la moto ideale, ma il settore dei motori, in generale, ha imboccato una strada che pare senza uscita. L’elettrico ha iniziato ad impattare anche sul mondo delle due ruote, sconfessando il DNA di storici marchi. La Vespa si proietta al futuro: ecco come sarà la nuova GTS 400.

L’Harley Davidson ha rappresentato per una vita il suono della libertà. Una moto mitica che oggi, tra collaborazioni con i cinesi e la spinta green, si è evoluta in una nuova concezione. Non mancano i modelli che inneggiano alle custom storiche, ma per rispondere alle attuali richieste del mercato, sono usciti dei nuovi modelli alla spina che hanno fatto storcere il naso ai puristi. Le moto invendute, a causa anche di tre anni pandemici, sono aumentate.

Si considerano invendute quei modelli che non ottengono il numero di richieste tale da poter soddisfare completamente la quantità di veicoli prodotti. Appare una cosa impensabile, ma in realtà è un problema che hanno sempre più concessionarie. L’investimento iniziale non è sempre facile da recuperare, soprattutto quando si è costretti a proporre prezzi in offerta per piazzare un mezzo. Ormai, proprio come al mercato, si cerca di strappare il miglior prodotto al minor prezzo possibile.

La soluzione non è così banale. Qualora si bloccasse la produzione di moto per poter far fronte alla possibilità di proseguire nello smaltimento, i buchi sarebbero milionari. Gli operai che lavorano nell’industria motociclistica rischierebbero il posto di lavoro, senza valutare l’impatto per i vertici. Vi sono case costruttrici che viaggiano a gonfie vele come la Ducati. Nonostante la crisi dei componenti e i tempi di consegna dilatati, rispetto al passato, la casa di Borgo Panigale ha fatto registrare incassi record nel 2022.

Il cimitero delle moto

Dietro alla crisi di alcuni prodotti vi sono sempre numerose chiavi di lettura. Se si arriva al punto tale da portare in “discarica” le moto invendute bisognerebbe porsi delle domande sul qualità stessa di alcuni produttori attuali. Esiste, infatti, un cimitero delle motociclette dove finiscono i modelli che ormai non riescono più ad avere mercato.

In determinati casi i bolidi invenduti finiscono all’asta a prezzi vantaggiosi. E’ possibile fare dei veri affari. Potrete comprare una motocicletta invenduta con pochi click online. E’ prevista, però, sempre una cauzione per far capire che si è interessati, realmente, al prodotto. Nel caso di insuccesso la cauzione viene restituita. Prima di cimentarvi nelle aste leggete sempre attentamente ogni aspetto. In caso di acquisto si avrà l’attestato che si è vinta un’asta e la moto sarà vostra.

Potrete recarvi presso le agenzie dedicate alla registrazione della proprietà del mezzo, non essendoci il classico passaggio di proprietà. Nel mondo in crisi di oggi si tratta di una pratica che si sta diffondendo. La possibilità di avere una moto invenduta d’epoca a prezzi convenienti attira anche alcuni collezionisti. Per gli appassionati delle due ruote, in un momento difficile, rappresenta una occasione imperdibile. Nelle aste troverete anche auto invendute al prezzo giusto. Cosa aspettate?

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