Quella che sembrava solo un’indiscrezione è diventata realtà. Svelata la ragione che ha spinto Hamilton alla decisione.
Se ne parlava già da un po’, anche se ai più erano sembrate chiacchiere da bar piuttosto che indiscrezioni con fondamento ed invece in una tranquilla serata di inizio febbraio è rimbalzato sulle piattaforme sociali e sui media di tutto il mondo un comunicato ufficiale della Ferrari che fugava ogni dubbio e spegneva qualsiasi perplessità. A partire dal 2025 Lewis Hamilton vestirà i colori del Cavallino. 
Un annuncio, questo, anche arriva decisamente a sorpresa e a stagione 2024 nemmeno iniziata, il che potrebbe portare a notevoli criticità, come spesso in passato è capitato in frangenti simili. Intanto va detto che il sacrificio per vestire di rosso il pluri-campione del mondo porta il nome di Carlos Sainz il quale, poco dopo la suddetta nota, ha confermato la propria partenza a fine anno, direzione probabilmente Sauber/Audi.
Come mai la Scuderia si sia così tanto affrettata a diffondere tale nuova non è ancora dato sapersi. Sicuramente però per l’iberico già con un piede fuori dalla porta non sarà semplice affrontare un intero Mondiale da ex, sapendo soprattutto che nella seconda parte di annata, quando si comincia a lavorare per quella successiva, per lui non ci saranno aggiornamenti.
Hamilton e Ferrari, le ragioni del matrimonio
Ma torniamo alla neonata unione tra la Rossa ed Ham. Non è una novità l’amore dell’inglese per il costruttore di Maranello di cui, nel garage di casa dispone di diversi modelli, e neppure sorprende che abbia deciso di “liberarsi” dal legame con Mercedes in un momento non vincente della Stella e con un 2023 a pesare sulle spalle, anche per alcuni battibecchi con il box con cui fino a poco tempo prima pareva esserci un idillio.
Se nella relazione si è certamente rotto qualcosa, la necessità di affrontare una sfida davvero inedita per lui sotto il profilo umano, quanto sportivo ha prevalso. Il 39enne collabora con Stoccarda da quando aveva 13 anni. Ciò significa che è cresciuto ed è diventato uomo solamente in quel tipo di ambiente lavorativo. Ne consegue che il primo scoglio a cui dovrà far fronte sarà ambientarsi in un contesto diverso. Un aspetto da non sottovalutare, assieme all’enorme pressione che chi corre per la Scuderia deve sostenere.
Da un sette volte iridato tutti si aspettano risultati, a partire dalla conquista dei titoli mondiali, visto che quello costruttori manca dal 2008, mentre quello piloti addirittura dal 2007 quando a vincerlo era stato Kimi Raikkonen. 
Pur avendo in più occasioni espresso la volontà di diventare ambasciatore del brand germanico come uno dei suoi idoli Stirling Moss, l’asso di Stevenage ha preferito cedere alle lusinghe italiche, spesso sufficienti per entrare nella storia.
Per concludere, trionfare vestito di rosso rappresenterebbe per lui un doppio godimento. Al di là dello spezzare il lungo digiuno di sorrisi in zona Modena, arrivare davanti a tutti significherebbe battere definitivamente Michael Schumacher, una delle bandiere e dei simboli della squadra, attualmente a pari merito con lui in termini di sigilli mondiali.
