Addio alle ricariche lunghe ed estenuanti, se avete un’auto elettrica. Il nuovo sistema è a dir poco rivoluzionario e cambierà per sempre il modo di fare il pieno alla vostra vettura EV: ecco tutto svelato
Il futuro della mobilità viaggia spedito verso il full electric, anche se le incognite e i punti interrogativi non mancano. Soprattutto nel nostro Paese, dove si registra ancora una certa resistenza e un certo scetticismo nei confronti dei veicoli al 100% elettrici. Lo dimostrano i dati, che nel 2022 hanno visto un incremento del parco circolante obsoleto. E addirittura una diminuzione di veicoli EV e di ultima generazione, nonostante gli incentivi e gli Ecobonus predisposti lungo il 2023 dal Governo italiano. 
Scetticismo e resistenza, tuttavia, comprensibili. Almeno in parte. Chi possiede o valuta l’acquisto di un’auto elettrica deve affrontare problematiche inedite. Non tanto i costi di assicurazione e di gestione nettamente superiori, ma anche un modus operandi diverso in sede di ricarica. ‘Fare il pieno’ alla propria vettura elettrica non è un tema da tenere in secondo piano. In alcuni casi, una ricarica completa può superare anche l’ora di attesa – persino con una colonnina ‘ad alta velocità’, ndr – e va a cozzare con la semplificazione e la praticità che questi mezzi, invece, dovrebbero rinfrescare nel mondo dell’Automotive.
Addio alle ricariche lunghe ed estenuanti: il nuovo sistema per le auto elettriche cambierà tutto
Attenzione, però, a quanto arriva dalla Oak Ridge National Laboratory (ORNL). Per chi non lo sapesse, si tratta del laboratorio di ricerca gestito da UT-Battelle LLC per il Dipartimento dell’Energia degli USA. E nel loro cantiere c’è un nuovo brevetto, che consentirà alle batterie delle auto elettriche di ricaricarsi in maniera più efficiente, più costante e soprattutto più rapida. Come? Secondo le ricerche dell’ORNL è possibile spingere una batteria agli ioni di litio a potersi ricaricare dell’80% in soli 10 minuti.
E non è tutto. È possibile spingere le stesse batterie a farlo per oltre 1.500 cicli. Numeri importanti, che girerebbe attorno ad una nuova tipologia di elettrolita: in poche parole, questa nuova soluzione garantirebbe ricariche più veloci e prolungate nel tempo. Il tutto, senza cali di prestazioni o di capacità massima. Un bel risultato, che ad ora resta altamente potenziale. I primi test portati avanti dall’ORNL fanno pensare che la strada imboccata sia quella giusta, ma è ancora lontana una produzione in serie e su larga scala. Difatti, sarebbe un sistema che cambierebbe per sempre il modo che abbiamo di concepire la mobilità elettrica.
