Birra, meglio in lattina o in bottiglia? La risposta della scienza lascia senza parole

Meglio la birra in vetro o quella in lattina? La scienza ha cercato di pronunciare l’ardua sentenza in un dibattito che ha tifosi da una parte e dall’altra.

Gli esperti hanno provato a testare due confezioni della stessa birra confezionati in bottiglia o in lattina per verificarne la qualità.

Derapate.it
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Birra: bottiglia o lattina? Il derby tra gli estimatori della birra in vetro o in lattina è più vivo che mai. A cercare di trovare una soluzione scientifica al dibattito è stato un gruppo di ricercatori della Colorado State University.

I ricercatori hanno testato la birra in lattina e in vetro per provare a stabilire quale fosse, secondo i criteri della scienza, il contenitore migliore.

Il team ha analizzato un campione di birra confezionata sia in bottiglia che in lattina per cercare di monitorare le eventuali modificazioni chimiche e aromatiche.

Com’è fatta la birra e perché il gusto può cambiare

Il gruppo di ricerca è partito da un presupposto: una birra di qualità, fedele alla marca, non presenta sapori sgraditi al palato e deve soddisfare un certo grado di eccellenza. Obiettivi che la birra raggiunge, spiegano, «attraverso un insieme complesso di caratteristiche sensoriali che vengono mantenute attraverso i lotti e nel tempo».

Ma come è fatta la birra? Da un composto di acqua, etanolo e elementi aromatici attivi volatili e non volatili. Invece il sapore della birra è dato dalla combinazione di gusto, aroma e sensazione in bocca.

Dal punto di vista chimico e aromatico, mostrano i ricercatori, la birra inizia a cambiare già dal momento in cui viene immessa nella confezione finale: le reazioni chimiche subite dai componenti aromatici attivi portano da un lato alla degradazione, dall’altro alla formazione di composti. La rapidità di questi mutamenti è legata a diversi fattori (temperatura, ossigeno disciolto, materie prime, agitazione). Capita dunque che l’aroma di una birra sia ben poco fedele al proprio marchio quando finisce nel bicchiere del consumatore finale. Si parla di “stabilità della birra” per indicare la sua capacità – valutabile sul piano chimico e sensoriale – di mantenere il proprio originale profilo aromatico.

Lattine in alluminio

Per realizzare le lattine si usa l’alluminio, mentre l’interno della confezione è rivestito con un polimero che serve a proteggere la birra dalle contaminazioni dei metalli e l’alluminio dagli effetti corrosivi. Il coperchio della lattina è sigillato al corpo grazie a una chiusura ermetica.

Le lattine assorbono più ossigeno nella fase del confezionamento per via della larga superficie aperta prima di fissare il coperchio, oltre che per l’impossibilità di eliminare l’aria col vuoto: lo impedisce la struttura debole dell’alluminio.

L’alluminio opaco, in compenso, blocca però la luce UV e con essa la reazioni che modificano il sapore della birra.

Bottiglie in vetro

Le bottiglie della birra sono fatte in vetro scuro verde o marrone, in grado di proteggere il liquido dagli UV, anche se non del tutto.

In questo caso l’aria viene evacuata attraverso il vuoto, che comporta un minore assorbimento di ossigeno nella fase di imballaggio Il tappo della bottiglia di vetro viene rivestito con polimero simile a quello delle lattine. Permeabile all’interfaccia vetro-rivestimento, nel corso del tempo permette all’aria di entrare.

Birra, bottiglia o lattina? Le conclusioni degli scienziati

Il team di ricerca ha analizzato una birra campione prodotta dalla New Belgium Brewing Company. Gli esperti hanno suddiviso la birra in due lotti provenienti dallo stesso serbatoio, confezionati lo stesso giorno in vetro e in lattina. Dopo il confezionamento, i due lotti sono stati mandati alla Colorado State University. Qui sono stati conservati al freddo (3 gradi) per i primi 30 giorni e successivamente a temperatura ambiente per altri 150 giorni. Per un totale dunque di 180 giorni. Lo stoccaggio è avvenuto secondo le condizioni commerciali.

Gli scienziati hanno concluso che non c’è una confezione migliore di un’altra. Le variazioni nei componenti, hanno scoperto, dipendevano non soltanto dal tipo di contenitore (vetro o lattina di alluminio) ma anche da diversi altri elementi. Tra questi la durata della conservazione, la temperatura di conservazione, i componenti della birra.

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