Valentino Rossi, arriva un omaggio incredibile: parole da brividi sull’Academy

Il nove volte campione del mondo, Valentino Rossi, ha ammesso di aver costruito una “scuola” coi fiocchi che ha già dato molti risultati.

In pochi sanno che l’Academy VR46 è nata, principalmente, grazie all’amicizia tra Marco Simoncelli e Valentino Rossi. Quest’ultimo ha scoperto il piacere di “allevare” giovani talenti, mettendosi alla prova nella famosa cava con il Sic. Ben prima delle sfide al Ranch, il centauro di Tavullia aveva pensato al piacere che avrebbe provato nel vedere crescere nuovi fenomeni nostrani delle due ruote.

Valentino Rossi (Ansa Foto)
Valentino Rossi (Ansa Foto)

L’Italia dei motori deve molto a Valentino Rossi. Quest’ultimo ha avuto il coraggio di puntare, principalmente, su giovani dalle belle prospettive, accompagnandoli nel percorso di crescita. Il primo prodotto ufficiale dell’Academy VR46 è stato Franco Morbidelli. Il romano di origini brasiliane è stato aiutato in una fase molto difficile della sua carriera, sino all’ottenimento del titolo di vice campione del mondo nel 2020.

La squadra ufficiale della Yamaha non si fece scappare l’occasione e lo promosse, dopo il licenziamento di Vinales, al fianco di Quartararo. Il giovane più vincente, però, è stato Pecco Bagnaia. Autore di una stagione perfetta in sella alla Ducati nel 2022 si è aggiudicato il titolo, rimontando ben 91 punti al francese della casa di Iwata. Il meglio potrebbe ancora venire perché, dopo la creazione del suo team Mooney VR46 in MotoGP, il fenomeno di Tavullia ha selezionato un futuro campione.

Marco Bezzecchi, infatti, si è confermato un talento autentico, conquistando la sua prima vittoria nel GP d’Argentina 2023. Per la squadra del Dottore è stato il primo acuto in assoluto. Chi avrebbe mai immaginato un rider della squadra satellite della Ducati riuscire ad ottenere un successo così netto nella tappa di Termas Rio Hondo. La vittoria ha lasciato a bocca aperta anche lo stesso Valentino Rossi.

Valentino Rossi sempre sul pezzo

Nel 2022, in occasione dell’ultima tappa a Valencia, il #46 non si è voluto perdere la festa di Pecco. Naturalmente Valentino Rossi è rimasto in prima persona nel mondo dei motori, guidando dei bolidi nel campionato GT. Ad inizio 2023 negli Emirati Arabi ha guidato una BMW per il team belga WRT, cogliendo un grande terzo posto. In una intervista a Sportweek ha spiegato che il potenziale è ottimo.

Quest’anno riparteciperà al campionato Fanatec GT e ha più fiducia di prima. In Germania credono in lui, non a caso è diventato un pilota ufficiale, ricevendo più supporto. In futuro proverà l’Hypercar, ma molto dipenderà poi dai risultati. A Dubai ha colto il primo podio, mentre con il suo equipaggio è arrivato sesto alla 12 Ore di Bathurst.

Valentino ha ritrovato il sorriso, guardando in azione i suoi ragazzi dell’Academy in MotoGP: “È stata una grandissima emozione, ma anche un’enorme soddisfazione, perché siamo riusciti a vincere in MotoGP con il nostro team. E questa non era una cosa così scontata. Siamo contenti”. I progressi sono merito anche del fratello minore Luca Marini, sempre più a suo agio in sella alla Desmosedici.

Academy, il segreto dei suoi giovani

Quella Pecco-Bez è una grande coppia. Di Pecco ormai conosciamo il valore, Bez sta arrivando. C’è una grandissima rivalità tra i due, di quelle molto giuste, leali. Però quando si allenano lo fanno da matti, in palestra, al Ranch, è sempre bagarre. E questo li aiuta a crescere molto”, ha analizzato VR46 a Sportweek. Molti piloti sono riusciti ad arrivare nella classe regina e tanti altri stanno crescendo.

“Non sapevo esattamente cosa aspettarmi – ha annunciato Valentino Rossi – Soprattutto è andata al di là delle aspettative come tempo, nel senso che ci abbiamo messo poco ad arrivare al top in MotoGP. E per me è stato anche un po’ un problema, perché nei miei ultimi due anni me li sono trovati contro. Però avere già nel 2022 Pecco che ha vinto il Mondiale giusto l’anno dopo che ho smesso io, è una storia di continuità che è abbastanza unica. Abbiamo iniziato dalla Moto3, poi la Moto2, ma in MotoGP cambia tutto. È veramente difficile gestire il team. Ci sono tante responsabilità, tante pressioni, tanta gente. Non era così scontato”.

Il segreto? Abbiamo fatto un team con le nostre persone. Perché dalla parte di Marini c’è David Muñoz, che è stato il mio ingegnere di pista negli ultimi anni, e Idalio Gavira, che era il coach. Mentre con Bez c’è Matteo Flamigni: lo abbiamo fatto passare di grado e da mio elettronico lo abbiamo fatto diventare capotecnico, come lui chiedeva da molto. Avere una squadra così dà proprio gusto perché… siamo noi. Quella è la VR46”, ha sancito Rossi.

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