Honda, appello disperato Del manager Puig: Marquez trema

I test hanno messo in luce un Marc Marquez in difficoltà, 19° a 1.399 dalla vetta. La Ducati vola, mentre la Honda non tiene il passo. Ecco cosa ha ammesso il team manager Puig.

La RC213V non riesce a decollare. La Ducati ha fatto la voce grossa anche nei test di Portimao con un Pecco Bagnaia in grande spolvero. Pur se i competitor hanno fatto dei passi in avanti a livello tecnico, la Ducati è di un’altra categoria. Honda e Yamaha sembrano distanti anni luce dalla Desmosedici GP23.

Alberto Puig Marc Marquez pilota Honda (Ansa Foto)
Alberto Puig Marc Marquez pilota Honda (Ansa Foto)

I test di Portimao rappresentato l’ultima prova prima dell’inizio del mondiale e ciò che è emerso ha fatto tremare l’otto volte iridato catalano. Il suo contratto scadrà al termine della prossima annata, ma ormai la situazione in Honda sembra essersi definita. In assenza del suo centauro di riferimento i tecnici giapponesi hanno elaborato una motocicletta sulla quale nemmeno Marquez riesce a trovare il feeling giusto.

Dal punto di vista fisico il trentenne ha completamente recuperato dai problemi alla spalla destra, dopo l’ennesima operazione chirurgica effettuata negli Stati Uniti dopo il Gran Premio del Mugello del 2022. Il pilota si è preso del tempo per ritrovare la forma fisica migliore, pur consapevole che non potrà rinunciare al suo classico stile di guida per ottenere i massimi risultati.

Honda, in crisi nera

Nella scorsa stagione la Honda è scivolata all’ultimo posto della graduatoria costruttori, conquistando appena due podi con i centauri del team HRC. Pol Espargaró arrivò terzo in Qatar mentre Marc Marquez ha conquistato la seconda posizione nel Gran Premio di Australia sull’iconico tracciato di Philip Island. Al termine dell’ultimo atto a Valencia, il #93 aveva già compreso i problemi tecnici della nuova moto.

A Valencia MM93 ha cercato di motivare gli ingegneri in vista del lavoro invernale, ma alla vigilia del campionato 2023 la situazione non sembra essere tanto cambiata. Quantomeno in Honda sono arrivati due ottimi piloti come Joan Mir e Alex Rins, dopo la lunga esperienza in Suzuki. La squadra ufficiale HRC e il team satellite di Lucio Cecchinello hanno tutto per fare bene ad eccezione della cosa più importante, una moto in grado di tenere il passo della Rossa di Borgo Panigale.

Honda HRC, le parole di Puig su Marquez

Al termine della prima giornata di test a Portimao, ai microfoni di AS, Alberto Puig ha fatto un appello alla casa di Tokyo. “Posso riassumere dicendo che sappiamo che dobbiamo migliorare la moto. Abbiamo questo obbligo, ma non solo per i piloti, ma anche come azienda, come la Honda e per la storia. Dobbiamo migliorare la moto, per Marquez, Mir e per la nostra storia. Ovviamente vogliamo dare ai nostri piloti il ​​miglior materiale possibile, perché è giusto. Ed è lì che siamo”, ha annunciato il team principal Honda.

Un appello disperato per una situazione che ha molte chiavi di lettura, ma poche soluzioni. Gli avversari continuano a crescere e i bei tempi di MM93 in MotoGP sono ormai lontani. Marquez se la prende coi colleghi: solo uno gli è stato vicino. Date una occhiata anche alle parole di Dani. Pedrosa, rivelazione shock sulla Yamaha: poteva cambiare tutto.

Il progresso deriva sempre dal riconoscere i propri errori e dalla ricerca di soluzioni, e Honda è un’azienda leader. Questo non è una novità. Ogni volta che non hanno trovato la strada, hanno cercato il modo per farlo. Prima si faceva lo stesso con le tecnologie in Giappone e ora si cercano nuove tecnologie in Europa o nuovo personale. L’obiettivo alla fine è sempre quello di ricercare l’eccellenza e le prestazioni della moto. Stiamo tutti collaborando come possiamo. Devi tenere conto che una squadra come questa è complicata, perché c’è la cultura giapponese con tanti europei. Dobbiamo cercare di dare il massimo a ciascuno e che da lì arrivi un consenso affinché le cose funzionino. Ed è lì che siamo”, ha ammesso Puig.

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