Chi sono i figli di Mika Hakkinen? Ecco gli eredi del bicampione F1

Mika Hakkinen è uno dei piloti più famosi nella storia della F1, essendo stato uno dei più grandi rivali del leggendario Michael Schumacher.

I tifosi della Ferrari non dimenticheranno mai le battaglie tra il Kaiser e il finlandese della McLaren Mercedes. Mika ha iniziato a correre giovanissimo, grazie all’amicizia con l’ex pilota di F1 e della Rossa nel 1999, Mika Salo. A soli 5 anni Hakkinen ha iniziato a gareggiare sui kart.

Mika Hakkinen F1 (Ansa Foto)
Mika Hakkinen F1 (Ansa Foto)

Dopo aver vinto un titolo a livello regionale (Keimola Regional Karting Championship) il nordico ottenne il Finnish Karting Championship nel 1981, nella categoria F-mini series. Dopo un filotto di successi per 5 anni di fila, di categoria in categoria, il classe 1968 esordì su una Formula Ford 1600, vincendo il titolo al primo colpo. Si fece notare dai vertici del Motorsport, conquistando 2 titoli col team Dragon: la GM Opel Lotus Series e il British GM-Vauxhall Series.

Si cimentò, in seguito, anche in F3 nella squadra Dragon-Toyota. Nella Formula 3 britannica celebrò 11 trionfi su 21 gare, conditi da 19 podi. Nel 1990 il nome di Hakkinen era già molto popolare, grazie anche al successo davanti al connazionale Mika Salo con 99 punti. A quel punto i due fenomeni della categoria regina del Motorsport del futuro si ritrovarono uno contro l’altro a Macao. Schumacher e Hakkinen si aggiudicarono una manche a testa.

Tra i due nacquero i primi contrasti a causa di una manovra del tedesco. Keke Rosberg, padre di Nico, fiutò l’affare e, in qualità di manager del finlandese, gli fece firmare un contratto per la Lotus a soli 21 anni. Dopo un biennio dove ottenne 13 punti totali, Mika passò alla McLaren. Al secondo Gran Premio finì subito sul terzo gradino del podio. Dopo aver corso le ultime tre gare del 1993 fu confermato per l’annata successiva, quella della tragica scomparsa di Ayrton Senna e del primo titolo iridato di Michael Schumacher.

Gli eredi di Mika Hakkinen

Il nativo di Vantaa dovette attendere molti anni prima di vincere il suo primo mondiale. Hakkinen, stagione dopo stagione, riuscì a ricoprire un ruolo importante nel team di Woking fino a portarla alla vittoria. Nel 1998 fu la stagione migliore della sua vita. Segnò 100 punti e festeggiò il suo primo mondiale in F1. La sfida con Michael Schumacher fu totale, ma alla fine, anche grazie ad una migliore affidabilità, il “finlandese volante” fece la differenza.

Il 1999 fu una stagione anomala perché si infortunò il ferrarista di punta. A Silverstone Schumacher si ruppe tibia e perone. La lotta si spostò quindi su Eddie Irvine, secondo pilota della Rossa, ma il finlandese fece valere le sue doti velocistiche e la maggiore esperienza. Mika battagliò, nuovamente, contro Michael Schumacher nel 2000, dimostrandosi un avversario straordinario. Il testa a testa fu emozionante e, finalmente, la spuntò il Kaiser.

Dopo un’annata deludente al volante della MP4-16, contraddistinta da sole due vittorie, Mika decise di appendere il casco al chiodo per dedicarsi alla sua famiglia. Al termine del 2021 aveva appena 33 anni, ma non aveva più le motivazioni di un tempo. Avrebbe potuto provare una nuova esperienza in Williams o in BAR, ma preferì cimentarsi nel DTM, sempre a bordo di un’auto con la Stella a tre punte. Nonostante la breve carriera, Mika è ricordato come uno dei piloti della vecchia scuola più veloce e coraggioso. Immortale il suo sorpasso a Spa Francorchamps nel 2000 ai danni di Schumacher con al centro Zonta.

E’ diventato un bravo telecronista per la TV finlandese e co-fondatore dell’applicazione iNZDR, usata dai molti VIP per la cura delle loro raccolte fondi. Dalla prima moglie Erja Honkanen ha avuto due figli. Il primogenito Hugo Ronan, nato l’11 dicembre del 2000, mentre cinque anni dopo nacque Aina Julia. Dopo il divorzio, il finlandese ha vissuto un matrimonio felice con l’attuale compagna Marketa Kromotova. Quest’ultima ha messo al mondo Ella, Lynn Maria e Daniel Pauli. Un totale di cinque figli. Il primogenito, tra l’altro, si è cimentato a bordo di auto da corsa, proprio come Mick Schumacher.

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