FIAT, chi è oggi il suo proprietario? Ecco come stanno le cose

La FIAT è una delle case automobilistiche più importanti della storia dell’Italia. I suoi successi sono legati alla famiglia Agnelli, ma molto è cambiato nel corso di oltre un secolo.

La FIAT (acronimo di Fabbrica Italiana Automobili Torino) è stata fondata l’11 luglio del 1899. La sede era quella del Palazzo Bricherasio del capoluogo piemontese. Generando un business che ha rivoluzionato l’industria dell’Automotive italiana e non solo la marchio ha avuto introiti da favola. Nel corso dei decenni la FIAT è diventata una delle realtà aziendali più solide sul piano economico ed industriale del XX secolo.

Fiat Logo (Adobe Stock)
Fiat Logo (Adobe Stock)

Alle spalle delle case produttrici americane General Motors e Ford, per moltissimi anni, la FIAT è stata un punto di riferimento assoluto, a livello globale, sino alla crisi economica che investì il marchio nell’ultimo ventennio del secolo scorso. In precedenza l’idea degli imprenditori ed aristocratici torinesi aveva reso il brand uno dei più noti del settore, grazie a vetture come la Topolino, la Campagnola, la 500, la 600, la 127 e tante altre. Macchine che hanno fatto, davvero, la storia e hanno motorizzato milioni di persone. La volontà di produrre automobili su scala industriale era venuta agli amici Emanuele Cacherano di Bricherasio e Cesare Goria Gatti, già ideatori dell’Automobile Club d’Italia.

Oltre ai due facoltosi promotori, parteciparono al progetto anche conte Roberto Biscaretti di Ruffia, il marchese Alfonso Ferrero de Gubernatis Ventimiglia, il banchiere e industriale della seta Michele Ceriana Mayneri, l’avvocato Carlo Racca, il possidente Lodovico Scarfiotti, l’agente di cambio Luigi Damevino e l’industriale della cera Michele Lanza. La prima vettura costruita dalla FIAT fu il modello 3½ HP, fabbricata in otto esemplari nel corso del 1899. Si trattava, in sostanza, di una carrozza a motore. Il marchio torinese cominciò la costruzione del noto stabilimento produttivo, denominato Lingotto, nel 1916 ed entrò in funzione nel 1923, esattamente un secolo fa.

La storia della casa torinese è intrisa di alti e bassi, connessi alle scelte imprenditoriali della famiglia Agnelli. Il boom dei mezzi di trasporto su quattro ruote è finito da un pezzo. Oggi il mondo dell’auto è caduto in una crisi profondissima, determinata dal mutamento improvviso delle condizioni economiche di tanti Paesi, soprattutto a causa della pandemia da Covid-19 e dell’invasione russa in Ucraina. Il prezzo della benzina è schizzato alle stelle, facendo diventare un pieno un vero e proprio lusso. In questo difficile scenario il passaggio all’elettrico, almeno alle nostre latitudini, diventa sempre più utopistico. La maggior parte degli italiani stanno erodendo patrimoni storici per riuscire a pagare debiti e spese, ma l’automobile non è più una priorità assoluta.

Non solo per una questione di mentalità, ma ora gli italiani, prima di investire una grande somma dei risparmi nell’acquisto di una nuova vettura, ci pensano 100 volte. Gli obblighi europei con la dead line del 2035 sui motori termici ha rappresentato un ulteriore duro colpo, creando nuovi dibattiti e tanti dubbi nella testa dei guidatori. La Fiat, dal canto suo, ha atteso finché ha potuto, ma è stata costretta ad adeguarsi alla rivoluzione green. A quel punto, essendo rimasto molto indietro nella tecnologia delle batterie agli ioni di litio, ha scelto di fondersi con i cugini di PSA.

FIAT, il passaggio al Gruppo Stellantis

L’unione tra FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e PSA (Peugeot Société Anonyme) ha dato vita al potente Gruppo Stellantis. Quest’ultimo è diventato il quarto costruttore automobilistico al mondo con oltre 8 milioni di auto vendute, alle spalle di Toyota, Volkswagen e l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Il nuovo gruppo può vantare un fatturato di 180 miliardi di euro e oltre 400.000 dipendenti. L’elettrificazione ha richiesto dei cambi di paradigma e forti investimenti. La crisi dei componenti ha messo una grande pressione all’industria dell’Automotive e molti brand hanno avuto bisogno di trovare dei partner per poter rimanere competitivi.

Solo il tempo dirà se le mosse della Fiat siano state giuste. Per ora la 500 elettrica non è diventata ancora una best seller del mercato, ma del resto il prezzo base, senza ecobonus, può spaventare i più. All’interno del Gruppo Stellantis figurano i seguenti marchi: Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroen, Dodge, DS, Fiat, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot e RAM. A capo del marchio del Lingotto c’è Olivier Francois che è stato inserito anche nella classe inaugurale della “CMO Hall of Fame” di Forbes. Ricopre anche il ruolo di Global Chief Marketing Officer per Stellantis, nonché membro del Group Executive Council dell’azienda, da oltre 10 anni. Dove si trova la sede principale della Fiat? Rimarrete stupiti. Date una occhiata anche a dove vengono prodotti i motori Fiat? Ecco come stanno realmente le cose.

Nel 2011 Olivier Francois è stato nominato CMO del Gruppo FCA e responsabile del brand FIAT. Da quando è diventato chief marketing officer, François divide il suo tempo tra Auburn Hills e la sede torinese. Con la fusione tra FCA e PSA è diventato anche un uomo chiave delle strategie del Gruppo Stellantis. Naturalmente la famiglia Agnelli, con la persona John Elkann, continua a ricoprire un ruolo di primo piano. L’a.d. di Exor ha grandi obiettivi per il futuro del marchio di famiglia, oltre che per la Ferrari, di cui è diventato Presidente dopo la prematura scomparsa di Marchionne.

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