La Casa del Tridente è piombata in una crisi che appare irreversibile. Lo dicono i numeri e l’interesse dei major cinesi sta aumentando.
La Maserati sta vivendo una delle fasi di maggiore affanno della sua storia tormentata. Nel primo trimestre del 2025 sono state prodotte appena 30 Maserati MC20 a Modena, 70 vetture a Mirafiori tra Gran Cabrio e Gran Turismo e 930 unità del modello Grecale a Cassino. Numeri che spiegano quanto la fine sia oramai vicina. Lo scorso anno vennero create 1.320 Maserati solo nella factory torinese, 105 in quella emiliana e 2.391 nello stabilimento laziale.
In questa fase sono tante le voci sul futuro del marchio. C’è chi vede un inevitabile un passaggio sotto l’ala protettiva della Ferrari. Per ora il Presidente John Elkann ha smentito. “Non escludiamo nulla: se si presentasse una buona opportunità la valuteremmo sicuramente”, ha annunciato Charlie Zhang, vicepresidente esecutivo del gruppo Chery, sulle voci di un interesse cinese per Maserati. Non si tratta di una domanda senza fondamento. In questa fase sono, principalmente, i marchi cinesi a vantare una maggiore crescita. Zhang ha aggiunto: “I marchi europei sono importanti per noi e puntiamo da sempre ad ampliare la nostra presenza nella regione, vogliamo essere parte dell’industria locale”.
Maserati, la minaccia arriva dalla Cina?
Per gli italiani sarebbe quasi un affronto vedere il marchio del Tridente controllato da un gruppo del Paese del Dragone Rosso. “L’Italia? Un buon Paese per fare auto – ha aggiunto Zhang, come riportato su Quattroruote – Abbiamo già lavorato con Pininfarina e l’ultima volta che ho incontrato il ministro Urso gli ho detto che siamo interessati a esplorare nuove possibilità: tutto può essere sul tavolo”.

Nel 2024 i ricavi della Maserati si sono attestati a 1,04 miliardi di euro (in calo del 55,5% rispetto ai 2,335 miliardi del 2023), mentre le consegne globali sono passate da 26.600 unità a 11.300, segnando una contrazione del 57,5%. L’Aoi (risultato operativo rettificato) è crollato a -260 milioni di euro (contro +141 milioni nel 2023), portando il margine operativo dal 6% a un preoccupante -25%.
Se per il colosso cinese la Maserati è diventata una serie opportunità è a causa dell’irresponsabile gestione di Stellantis. Modelli storici non sono stati sostituiti degnamente da nuove proposte. Terminato l’hype per i SUV di lusso il marchio emiliano è scivolato in una fascia di mezzo, risultando proibitivo per il popolo e senza appeal per i facoltosi collezionisti di auto di lusso.