Limite 30 km/h, svolta totale in Italia: l’annuncio non lascia scampo ad auto e moto

Una decisione sotto alcuni versi impopolare potrebbe aver cambiato il modo in cui si guida in Italia per sempre: ecco perché l’idea continua a raccogliere consensi su consensi. 

I grandi cambiamenti passano anche attraverso misure impopolari, un po’ come quella che a partire dall’inizio dell’anno ha stravolto la mobilità nella città emiliana di Bologna: qui, infatti, a partire dal 16 di gennaio le automobili e le motociclette che percorrono vie della città hanno iniziato a rispettare la cosiddetta Zona Trenta, un tipo di limite di velocità più restrittivo che ha diverse ragioni alla base della sua adozione.

Zona trenta limite svolta italia inquinamento
Cosa ha cambiato davvero il limite a 30? (Canva) – Derapate.it

Come fa capire la stessa nomina del progetto, la Zona Trenta è essenzialmente una riduzione del limite di velocità in città che passa così dai 50 chilometri orari di tutte le città italiane ai 30 chilometri orari, una velocità che se non si può definire passo d’uomo poco ci manca. Questa decisione era stata motivata così dall’amministrazione della metropoli: “Questo farà di Bologna una città più sicura, sostenibile e a misura di bambini, famiglie, anziani. Con l’obiettivo di avere zero morti sulle strade”.

Le parole del Sindaco Matteo Lepore ad oltre un mese di distanza dall’adozione di questa misura potrebbero sembrare profetiche. In effetti sembra che la misura abbia fatto registrare qualche cambiamento, almeno nei primi due mesi dell’anno in corso. Vediamo i dati e cerchiamo di capire perché il caso di Bologna potrebbe ben presto diventare emblematico su scala nazionale.

Zona Trenta, ma funziona davvero?

I dati raccolti dall’amministrazione della città parlano di una diminuzione rispetto allo scorso anno negli incidenti del 25% nel caso di urti tra auto e pedoni e in generale, del 16% secondo il principio che più si va piano, meno è probabile farsi male in auto. Una conseguenza importantissima però è che è diminuito anche l’inquinamento, con un aumento sensibile del numero dei cittadini che usano la bicicletta.

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Il limite ha cambiato tutto (Ansa) – Derapate.it

Chiaramente, automobili che vanno più piano inquineranno anche meno pure se vale la pena di sottolineare che l’utilizzo della bicicletta è dovuto anche al fatto che a Bologna c’è un sistema di piste ciclabili molto ben strutturato, rispetto ad altre metropoli dove questo tipo di strumento viene usato più difficilmente. I dati sono stati raccolti dal Sindaco e dalla sua giunta e parlano anche di una diminuzione del PM10, la sostanza inquinante che ha portato Milano e molti comuni Lombardi ad uno stop alla circolazione parziale.

I dati insomma sembrerebbero dare ragione alla decisione del sindaco anche se permane scetticismo verso questa misura, impopolare perché per un automobilista non è certo facile scendere ad una simile velocità in automobile. Questo da parte del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture che, a quanto pare, non appoggia ancora del tutto l’idea. Chissà se ci sarà un’evoluzione, in questo senso.

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