Sharing elettrico “Il passo più lungo della gamba”: perché stanno chiudendo tutti

La viabilità elettrica sta riscontrando non pochi problemi e ora ci sono delle accuse che non faranno di certo piacere.

Il futuro della mobilità sta subendo una serie di cambiamenti a dir poco incredibili e non lo si nota solo per il fatto che moltissime auto e moto ormai sono elettriche. Anche i mezzi con i quali si può circolare in strada stanno sensibilmente aumentando, con i monopattini e le e-Bike che stanno diventando conosciuti e apprezzati.

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Sharing elettrico, problemi inattesi (Canva – derapate.it)

Ciò che però merita una analisi è anche il fatto legato alla circolazione, con gli automobilisti che non sono più solo alla ricerca dell’acquisto di un’automobile, ma le occasiono fanno sì che diventi sempre più apprezzato il noleggio. Sono moltissimi coloro che stanno virando su quello a lungo termine, considerando infatti tutti gli incentivi nei pagamenti.

La maggior parte delle persone al giorno d’oggi decide di attuare un finanziamento o un mutuo per poter acquistare la propria auto, ma le rate comprendono solo il pagamento del veicolo. Con il noleggio a lungo termine invece si avrà modo di poter pagare le tasse e avere al proprio interno anche assicurazione, bollo e possibili riparazioni dal meccanico.

Per questo motivo nelle grandi città ci sono tantissime iniziative legate anche allo scooter sharing. Si tratta infatti della possibilità di noleggiare anche solo per poco tempo un motorino elettrico e girare così per le strade della città senza dover inquinare. A Milano sono tantissime le aziende che hanno aperto questa attività, ma i risultati stentano a decollare.

Problemi per lo scooter sharing: ecco cosa accade a Milano

A spiegare come sia sempre più evidente il problema dello scooter sharing è stato Enrico Pascarella, il manager di Cooltra, quella che è rimasta l’unica baluarda tra le realtà che a Milano hanno dato vita al sistema del noleggio di motorini elettrici. Dal suo punto di vista infatti poco tempo fa era scoppiata quella che in termini tecnici si può definire come una “bolla speculativa”.

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Scooter sharing (Ansa – derapate.it)

Tutti infatti erano convinti che questo sarebbe stato un modo semplice per poter ottenere guadagni e il futuro avrebbe potuto essere radioso, ma una concorrenza eccessiva ha portato a moltissimi fallimenti. Lo si vede anche nel momento in cui a Milano hanno dovuto chiudere i battenti Car2Go e Drive Now, realtà che sono collegate alla Daimler e alla BMW.

Lo stesso discorso dicasi anche per i monopattini elettrici, anche se in questo caso i numeri sono un po’ più confortanti. Delle 20 aziende che inizialmente avevano deciso di lanciarsi nel mondo del noleggio di monopattini, ora ne sono rimaste sette, comunque molte di più rispetto alla realtà dello scooter sharing.

Secondo le parole di Pascarella, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, si tratta di un mercato ancora troppo innovativo per poter essere realmente conosciuto. Per questo motivo molti decidono di entrarvi, la richiesta è altissima, ma non vi è un’esperienza tale in questo campo che permetta ancora di generare utili. Pascarella sa bene che oggi i guadagni sono limitati, ma il mercato è in netta crescita, con le richieste che sono in costante aumento.

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