Stellantis manda tutti a casa, parte l’esodo: la decisione dell’azienda scatena il caos

Stellantis pare aver preso una decisione molto importante per il futuro della sua azienda. La notizia fa discutere.

Stellantis è sicuramente uno dei maggiori attori dell’industria dei motori. Il gruppo racchiude alcune delle aziende di maggiore successo del panorama mondiale. La holding olandese non intende fermarsi, e continua a strutturare elaborati piani e strategie per espandere il proprio dominio a livello globale.

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Stellantis (derapate.it – Ansa)

L’azienda ha tante idee per il futuro e vuole svilupparle tutte al meglio, donando visibilità e importanza a volontà a società già blasonatissime, pronte a rappresentare il mondo auto al meglio.

Anche se le ultime notizie non sono certo buone. La società pare aver preso una decisione drastica, destinata a far discutere. Scopriamo cosa è accaduto nelle ultime ore e perché ha fatto parlare così tanto.

Stellantis, decisione presa: i dettagli

Lo scorso 3 novembre Stellantis ha inviato a circa 15.000 impiegati italiani un’e-mail in cui veniva chiesto loro se erano interessati “a costruire il loro futuro e realizzare nuovi progetti professionali o personali”. Un modo come un altro, ma decisamente più diplomatico, per offrire un modo vantaggioso per lasciare Stellantis. Il marchio in questione ha proposto di offrire soluzioni per aderire alla clausola di sicurezza, che rappresenta una iniziativa che non ha bisogno di nessun intervento dei sindacati. E’ stato inoltre conteggiato ai dipendenti un incentivo in base all’anzianità di lavoro e all’età.

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Stellantis fra dipendenti in bilico e impianto abbandonato (derapate.it – Ansa)

Quest’opportunità può essere accettata o rifiutata entro il 31 dicembre prossimo. Non una situazione semplice. Anche perché i dipendenti stanno ricevendo retribuzioni più basse. Dagli uffici di Torino sono già andati via 350 addetti ed è stato chiuso totalmente lo stabilimento di Grugliasco. Dopo essere stato acquistato nel 2009 dalla Fiat Chrysler per volere di Sergio Marchionne, l’impianto era stato riaperto nel gennaio 2013 dopo una inattività di sei anni.

Una situazione, questa, che fece tutti contenti, operai compresi. Un insieme lavorativo che aveva in un certo senso ritrovato consapevolezza, serenità e tanta passione. Grugliasco era addirittura destinato, secondo alcuni, a divenire un’eccellenza italiana. Ciò però non è chiaramente avvenuto, visto l’epilogo della vicenda. Pensare che era arrivato a tenere occupate 1.500 persone, e che adesso di quel numero ne sono rimaste soltanto 200 che sono state trasferite allo stabilimento di Mirafiori. In molti non saranno felici di queste decisioni, ma lo stabilimento è stato messo in vendita. Questa nuova notizia sicuramente è destinata a continuare a fare discutere.

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