Esiste l’ergastolo della patente? Ecco sino a quanti anni te la possono revocare

Ergastolo della patente: una nuova legislazione che prevede un ritiro della patente molto più esteso del normale.

Il tema dell’ergastolo della patente rappresenta una questione particolarmente delicata nella vasta ambientazione della giurisprudenza italiana: è stato infatti proposto, secondo indiscrezioni che filtrano online ormai da mesi, dall’attuale ministero che vuole dare un giro di vite sulla questione della sicurezza stradale. La revoca della patente è una delle sanzioni più severe per le infrazioni commesse sulle strade e l’ergastolo della patente è la versione più estrema della revoca stessa.

Ergastolo della patente: per quanti anni
Ergastolo della patente: la nuova sanzione (Foto da Canva) – derapate.it

Si tratta di una sanzione che impedisce di guidare per molto tempo, causando non pochi problemi di carattere sociale e lavorativo. In questo contesto, è importante analizzare le norme del Codice della Strada che potrebbero portare – in teoria e secondo l’aggiornamento del CDS proposto dall’attuale governo in carica – l’applicazione dell’ergastolo della patente, per comprendere le conseguenze derivanti da questa sanzione e discutere eventuali problemi di giustizia che essa potrebbe sollevare.

Ergastolo della patente: in cosa consiste

Prima di entrare nel merito dell’ergastolo della patente, è opportuno fare una panoramica delle sanzioni previste dal Codice della Strada per le infrazioni commesse a bordo della vostra macchina. Oltre alla sanzione pecuniaria, la legge prevede anche sanzioni amministrative accessorie come la sospensione o la revoca della patente, in caso di danni alle persone.

Ergastolo della patente: per quanti anni
Ergastolo della patente: per quanto durerà (Canva) – Derapate.it

La sospensione della patente è un provvedimento emesso dal Prefetto del luogo di residenza del titolare, che viene comunicato anche alla Motorizzazione. È previsto solo in casi stabiliti dalla legge e può essere impugnato entro trenta giorni dalla notifica. Al termine del periodo di sospensione, la patente viene restituita dal Prefetto.

La revoca della patente, invece, viene applicata quando il titolare non possiede i requisiti necessari per guidare, oppure quando l’infrazione al Codice della Strada è stata commessa in modo così grave da essere considerata un reato. La patente viene revocata per un lungo periodo di tempo, a seconda della gravità dell’illecito commesso. La gravissima infrazione a cui andrebbe ad applicarsi questo provvedimento è una qualsiasi che porti ad un vero e proprio omicidio stradale, niente poco di meno.

L’omicidio stradale è un reato molto grave che viene punito con la reclusione da due a sette anni. Nel caso in cui l’omicidio stradale sia stato causato da guida sotto l’effetto di alcol o droghe, la pena aumenta fino a dodici anni. Nel caso di particolari infrazioni al codice della strada, come la velocità eccessiva o la guida contromano, la pena aumenta ulteriormente.

L’ergastolo della patente è quindi strettamente collegato al reato di omicidio stradale aggravato almeno nei piani del Governo che spinge per questa modifica al CDS nel suo ultimo programma. In questo caso, la patente verrebbe revocata per trent’anni, impedendo all’ex titolare di conseguire una nuova patente prima del decorso di questo periodo di tempo. Non si tratta, quindi, di una revoca permanente, ma di una sanzione particolarmente lunga e duratura. Almeno, questa è la proposta del Ministro Matteo Salvini che, a giudicare da come si sta svolgendo l’iter in Parlamento, potrebbe entrare in vigore molto presto.

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