Caro carburanti, il Governo ha deciso: altro terremoto in Italia

Il caro carburanti è un problema che genera preoccupazioni negli automobilisti ormai da tempo. Il governo sembra essere ora pronto a intervenire, ma sarà davvero un bene per tutti?

Riuscire a gestire tutte le spese, in virtù degli aumenti che hanno riguardato praticamente tutti i settori, compresi i prodotti che finiscono sulla nostra tavola, sta diventando un vero problema per tantissime famiglie. A questo si aggiunge il caro carburanti, una triste realtà che riguarda tutti gli automobilisti e che è diventato una realtà ancora più evidente a partire da inizio 2023.

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Con il caro carburanti fare rifornimento è divnetato un salasso – Foto | Canva – Derapate.it

Con l’arrivo dell’anno in corso, infatti, il governo Meloni ha deciso di eliminare il taglio delle accise, che era stata una delle misure a cui il suo predecessore Mario Draghi teneva in modo particolare. Grazie a questa soluzione era infatti possibile risparmiare circa 30 centesimi al litro in fase di rifornimento, certamente non una grossa cifra, ma comunque rappresentava un piccolo aiuto per molti. Da allora i rialzi alla pompa sono stati quasi sempre costanti, a maggior ragione in autostrada, dove i costi sono da sempre superiori.

Caro carburanti: un vero problema per molti

Il Governo Meloni si è reso conto che prolungare ulteriormente il taglio delle accise non fosse più sostenibile, proprio per questo si è arrivati allo stop del provvedimento. In quella fase, però, molti si sarebbero aspettati una nuova misura destinata a dare un aiuto alle fasce più deboli della popolazione, ma questo non è mai avvenuto.

In tanti hanno così dovuto necessariamente modificare le proprie abitudini, arrivando a non fare più rifornimento presso il distributore di fiducia se questo aveva costi maggiori rispetto alla concorrenza. C’è chi si è avvalso però anche del supporto della tecnologia per poter risparmiare, sfruttando un’app amatissima come Google Maps.

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Google Maps può aiutare a risparmiare in fase di rifornimento – Foto | Canva – Derapate.it

Il servizio fornito da Google, infatti, non è utile solamente per individuare il percorso per raggiungere una località poco nota, ma può servire anche per capire dove fare benzina. Qui, infatti, si possono conoscere non solo le pompe più convenienti, ma si possono conoscere in tempo reale anche le zone più trafficate. Queste sarebbero da evitare non solo per non avere scocciature, ma anche perché fermare continuamente il veicolo comporta un consumo maggiore e in tempi di caro carburanti come questo è bene agire diversamente.

Tutto sta per cambiare

Lo scenario attuale è destinato però a subire presto uno scossone importante, a maggior ragione ora che ci avviciniamo all’estate e aumenterà il numero di automobilisti in viaggio. Intervenire sul caro carburanti diventa quindi una necessità, in modo tale anche da ridurre l’impatto su chi si sposta quotidianamente per motivi di lavoro. Le modifiche normativa non saranno comunque in vigore nell’immediato, ma dal 1° agosto.

Una delle novità è quella che ha fatto maggiormente discutere finora e riguarda la necessità di esporre nuovi cartelloni oltre a quelli attuali con il costo di rifornimentocon adeguata evidenza“. Si potrà quindi fare un paragone tra il costo applicato e prezzi medi regionali se è una pompa situata al di fuori delle autostrade.

Se invece la pompa è in autostrada il confronto sarà con i prezzi medi nazionali. L’obbligo riguarderà comunque solo il self service. Ogni dubbio ulteriore potrà essere ridotto sfruttando un’app pensata per questo scopo dove trovare i prezzi medi e dei singoli esercenti.

Non mancheranno gli obblighi anche per i gestori, che a partire dal 24 luglio dovranno comunicare giornalmente “tutte le variazioni, in aumento o in diminuzione, del prezzo praticato rispetto all’ultimo prezzo comunicato“.

Se non dovessero esserci variazioni, l’obbligo diventerà settimanale e porterà a effettuare la comunicazione “entro l’ottavo giorno dall’ultima comunicazione inviata”. Gli irregolari possono andare incontro a una multa che va da 200 a 2.000 euro.

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