La morte più strana della storia della F1: sette giri, poi il dramma

Alcuni piloti in F1 hanno una carriera davvero breve e sfortunata, proprio come è accaduto a un talento italiano degli anni ’80.

Arrivare nel mondo della F1 è il grande sogno di tutti coloro che decidono di intraprendere la carriera da pilota. Per il milanese Riccardo Paletti dunque era un sogno poter scendere in pista con la sua Osella, ma il tutto si trasformò ben presto in un incubo.

Lutto in F1
Incidente F1 candela (Fonte: Ansa Foto/ Adobe)

Nel 1982 per lui la F1 era un traguardo straordinario, ottenuto forse addirittura con troppo anticipo, dato che lui stesso avrebbe preferito continuare un anno ancora in F2. La Osella però spingeva per poter testare uno dei più grandi talenti italiani, ma la vettura ovviamente non era delle migliori.

Allora le qualifiche servivano anche per poter qualificarsi e avere il diritto di partecipare alla gara del giorno seguente. La sua Osella non ci riusciva quasi mai e quando Paletti compiva l’impresa vi erano sempre dei problemi.

La prima volta che partì dalla griglia iniziale fu a Imola, ma dopo sette giri si ruppero le sue sospensioni e andò ancora peggio negli Stati Uniti. In quella circostanza il motore si fuse addirittura durante il warm-up e dunque non ebbe nemmeno la possibilità di partire.

La Osella però sembrava essersi migliorata, infatti riuscì a confermare la posizione ai nastri di partenza anche nella gara seguente in Canada. A Montreal purtroppo accadde però l’irreparabile.

La morte di Antonio Paletti: il tragico schianto con Pironi

Alla partenza del circuito canadese, che già quell’anno viveva una giornata molto triste data l’assenza dell’idolo di casa Gilles Villeneuve morto poche settimane prima, la Ferrari di Didier Pironi mostrò dei problemi.

Purtroppo il francese se ne accorse quando ormai stavano scattando i semafori verdi, ma riuscì ad alzare la mano in tempo per farsi vedere dagli altri. Chi partiva dalle prime posizioni lo vide, mentre lo colpirono la Ensign di Roberto Guerrero e la March di Raul Boesel spostandolo dalla griglia di partenza.

Questo fece sì che entrò perfettamente nella traiettoria di Riccardo Paletti che alla velocità di 180 km/h colpì in pieno la Rossa di Pironi. Non appena le due monoposto entrarono in collisione, la vettura del milanese prese fuoco e i soccorsi non furono per nulla tempestivi.

Ci vollero in totale ben 20 minuti per poter spegnere l’incendio ed estrarre un corpo gravemente ustionato dall’abitacolo. La corsa all’ospedale di Montreal fu tristemente vana. Paletti venne dichiarato clinicamente morto dopo poche ore dal suo arrivo nella struttura medica.

Corse solamente sette giri nella sua carriera in F1 prima di perire in uno dei modi più tristi della storia dell’automobilismo.

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