Quanto è costata all’Audi la Lamborghini? La somma vi stupirà

Il marchio tedesco, facente parte del Gruppo Volkswagen, fece un vero affare nel 1998 quando acquisì la Lamborghini.

La casa di Sant’Agata Bolognese era già un marchio noto in tutto il mondo per vetture come la Miura, la Countach e la Diablo, oltre ad altri masterpiece di altissimo profilo. Negli anni ’90, dopo una fase di splendore, però, era naufragata in cattive acque. Il suo fondatore Ferruccio Lamborghini era scomparso nel 1993. Della storicità del progetto originale rimaneva ben poco.

Lamborghini ed Audi (AdobeStock)
Lamborghini ed Audi (AdobeStock)

L’ex capo della Lamborghini Trattori aveva impostato l’attività su di una esclusività senza compromessi. Chi voleva una Lamborghini era un cliente diverso rispetto a quello Ferrari. Già questo segnò una incredibile alternativa per privilegiati collezionisti. Ferruccio si mise in competizione con il Drake, ma sotto un profilo diverso. Non legato esclusivamente alla qualità, perché entrambi i marchi erano al top, ma sul piano ideologico.

La super filosofia di Ferruccio nasceva dalla convinzione di poter realizzare progetti mai visti prima sul mercato. La Miura fu il primo grande capolavoro della casa del Toro, mentre con la Countach i concetti stilistici si elevarono ad un livello mai toccato in precedenza. All’atto della presentazione tutti rimasero senza fiato. Sembrava arrivare dal futuro. Le linee tese e taglienti della supercar rappresentarono il DNA autentico del brand emiliano.

In molti hanno cercato di imitare il design spaziale della Lambo, ma nessuno è riuscito ad avvicinarsi ad un concetto così estremo di sportività. Con i modelli successivi la casa del Toro è rimasta fedele a sé stessa, migliorando sempre più gli aspetti tecnici e motoristici, pur non rinunciando mai allo stile tagliente delle sue opere.

Lamborghini, la crisi e i tanti passaggi di mano

La casa italiana, dopo un’epoca d’oro degli anni ’60 e gli anni 70, entrò in una grave crisi. La perdita della commessa rappresentò un contraccolpo pesante per le finanze della Lamborghini. Il boss si trovò a corto di liquidità e, oramai sull’orlo della bancarotta, iniziò a pensare a qualche socio. Il miliardario canadese Walter Wolf, dopo essere stato parte attiva alla nascita e allo sviluppo della Countach, avrebbe voluto acquisire la Lamborghini.

L’affare saltò e, dopo poco, la Lamborghini finì in liquidazione. Per tutti gli uomini e le donne che avevano fatto conoscere il marchio in tutto il mondo fu un periodo terribile. Il tribunale di Bologna accettò l’offerta di 3,85 miliardi dei fratelli francesi Patrick e Jean-Claude Mimran, imprenditori dello zucchero. I magnati, però, non erano esperti di motori.

Il 23 maggio del 1981 prese vita la “Nuova Automobili Lamborghini”. Grazie al danaro fresco l’attività riprese con Giulio Alfieri nel ruolo di a.d.. Uno sbarbato Horacio Pagani realizzò un prototipo chiamato Countach Evoluzione. Nella primavera del 1987 i fratelli Mimran vendettero la Lamborghini al colosso americano Chrysler. Alcuni progetti sembravano più americani che italiani. L’industria americana faceva le regole.

La rinascita del marchio del Toro

La Diablo è stata una delle vetture più riuscite del brand, nonostante il periodo ricco di alti e bassi. Per anni è stata l’unica vettura nel listino del costruttore italiano. La Chrysler scelse nel 1994 di vendere l’azienda per 40 milioni di dollari, spiccioli nel panorama attuale dell’Automotive. La Lambo passò così alla società Megatech, con sede legale alle isole Bermuda, estranea all’industria automobilistica.

Fu uno dei punti più bassi e, nel 1995, con la V’Power Corporation per il 60% e alla malese MyCom Bhd per il restante 40%, ci fu un crollo verticale. Come per magia, la casa di Sant’Agata Bolognese, tornò ai fasti di un tempo, grazie all’acquisto di Audi. Ecco quanto costa il bollo.

Oggi la casa dei quattro anelli è inglobata nel Gruppo Volkswagen e la Lamborghini è tornata a volare con un listino variegato e fatturati da capogiro. Il primo modello presentato, sotto la nuova direzione, fu la Murcielago. Il brand tedesco acquisì la Lamborghini per circa 100 miliardi di vecchie lire, 60 milioni di euro. Oggi vale circa 10 miliardi, secondo le ultime stime di Bloomberg. Probabilmente il miglior affare della storia dell’industria automobilistica.

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