Auto, abolito il superbollo? Ecco cosa sta succedendo

Il superbollo rappresenta una grande batosta per coloro che acquistano una vettura pepata. Scopriamo le esenzioni e come procede sul fronte dell’eliminazione. 

Per coloro che acquistano una nuova auto che supera di 185 kilowatt è previsto il pagamento di un addizionale erariale, così è definito il superbollo dal decreto “Salva Italia” all’articolo 23. La misura, introdotta nel 2011 dal governo Berlusconi, e stata poi mantenuta in piedi dalla successiva gestione targata Mario Monti.

Superbollo (Adobe Stock)
Superbollo (Adobe Stock)

Si è spesso parlato di una sua abolizione ma il valzer, oramai giunti al 2023, continua. Da troppi anni si sente parlate di abolizione e l’ipotesi sembrava potersi concretizzare, ma finora non è ancora andata a buon fine. Coloro che hanno un’auto potente, ovvero che supera i 185 di kilowatt, devono pagare una tassa addizionale.

Si tratta di un’imposta applicata al bollo auto e quindi chi vuole provare l’ebbrezza di un’auto superiore a 252 cavalli paga 20 € ogni kilowatt extra, da aggiungere alla quota del bollo auto base. Il superbollo, però, segue poi una logica temporale con una riduzione dopo 5, 10 e 15 anni, a partire dal 1° gennaio successivo alla data di immatricolazione del mezzo.

Dopo il ventesimo anno non è più obbligatorio. Ci sono tantissimi veicoli del panorama nostrano a dover scontare questa pena. L’Alfa Romeo Giulia 2.0 Turbo da 280 cavalli prevede un super bollo di 1.088,22 €. Persino la piccola Toyota GR, da 192 kilowatt, obbliga il proprietario a pagare 754,04 €. Per una Lamborghini Urus, da 490 kilowatt, la spesa si aggira sui 7.867,30 €. Sono solo alcuni esempi, non abbiamo voluto spaventarvi con l’indicazione del superbollo di una Ferrari o di altre supercar.

Il calcolo del superbollo

L’imposta sembra davvero essere esagerata, seppur coloro che acquistano vetture di lusso con potenti motori non hanno particolari problemi economici. Gli importi euro-kilowatt variano in base alle fasce da 0 a 100 kW e oltre i 100 kW di potenza, così suddivise da euro 0 ad euro 0: Auto Euro 4, Euro 5 ed Euro 6: 2,58 euro a kW fino a 100 kW di potenza, e 3,87 euro a kW oltre 100 kW di potenza; auto Euro 3: 2,70 euro/kW fino a 100 kW, 4,05 euro/kW oltre 100 kW; Auto Euro 2: 2,80 euro/kW fino a 100 kW, 4,20 euro/kW oltre 100 kW.

Auto Euro 1: 2,90 euro/kW fino a 100 kW, 4,35 euro/kW oltre 100 kW e Auto Euro 0: 3 euro/kW fino a 100 kW, 4,50 euro/kW oltre 100 kW. Con questo schema potrete anche calcolare il vostro importo, ma nel caso vi rimettiamo al sito ufficiale del PRA, Pubblico Registro Automobilistico, dove potrete inserire tutti i vostri dati. Per pagare il superbollo sono previsti i modelli “F24 elementi identificativi”.

Il pagamento e le agevolazioni

Come accade per il bollo auto, il superbollo va pagato entro la fine del mese successivo alla sua scadenza. Ad esempio se la scadenza del bollo di un veicolo avviene ad aprile 2023 con pagamento a maggio, dovrà essere effettuato il pagamento entro il 31 del mese di maggio. Qualora ci si dimentichi il pagamento del superbollo sono pianificate anche delle sanzioni del 30% con interessi di mora.

Sono previste anche delle agevolazioni secondo questo schema: 5 anni, con riduzione al 60%; 10 anni, con riduzione al 30%; 15 anni, con riduzione al 15%; 20 anni e oltre, con esenzione completa dal pagamento del superbollo. Purtroppo in Italia per molti decenni ci si è divertiti alla guida di auto sportive, senza dover necessariamente svenarsi per il pagamento di una super tassa.

Da quando è stato imposto il pagamento del superbollo sono anche diminuite in modo esagerato le vendite di auto sportive. E’ molto comune, specialmente in determinati luoghi di vacanza, vedere tanti turisti stranieri guidare potenti auto con targhe svizzere, tedesche e altre nazioni, mentre gli italiani sono sempre più in crisi e fanno fatica anche ad acquistare una macchina utilitaria.

Inizialmente si pensava che il pagamento del superbollo venisse eliminato nel 2023, ma per ora nulla è cambiato. L’abolizione aprirebbe nuovi scenari. Le case produttrici sarebbe incentivate a lanciare modelli sportivi. I giovani avrebbero l’occasione di mettere le mani su auto serie, ritornando ad emozionarsi senza essere limitati dal cospicuo versamento annuale del superbollo.

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