La Ferrari ed il disastro SF-23: ha fatto peggio di un vero e proprio catorcio

Un disastro clamoroso quello che sta combinando la Ferrari SF-23, che di certo non è la Rossa più veloce della storia. Il dato è terribile.

La Ferrari SF-23 si sta dimostrando un fallimento sotto tutti i punti di vista, lontana anni luce dal siluro Red Bull. In Bahrain, quantomeno, Charles Leclerc era in una tranquilla terza posizione prima del cedimento della centralina, alle spalle di Max Verstappen e Sergio Perez, ma con un discreto gap su Aston Martin e Mercedes.

Ferrari SF-23 con Sainz a Melbourne (ANSA)
Ferrari SF-23 con Sainz a Melbourne (ANSA)

Stando a quello che si diceva nel box, pareva che le cose dovessero andare molto meglio sin da Jeddah, per crescere ancor di più in Australia. Tuttavia, non è cambiato nulla in positivo, anzi, le cose sono peggiorate. La Rossa è attualmente la quarta forza, cosa che si è vista anche a Melbourne.

In questi giorni, sono fioccati i paragoni tra la Ferrari di oggi e le peggiori della storia passata, ed è emerso un dato che è a dir poco inquietante. Questa macchina ha infatti fatto peggio, almeno per ora, di una delle meno amate di sempre, e se le cose continuano così, potrebbe eguagliarla anche a fine anno.

Ferrari, la SF1000 aveva avuto un inizio migliore

Quando i tifosi della Ferrari sentono parlare della SF1000 si trovano immersi in un vero e proprio incubo, perché sanno perfettamente che si è trattata di una delle peggiori Rosse della storia del Cavallino. Ovviamente, quella macchina non ottenne neanche mezza vittoria, né tantomeno pole position o partenze in prima fila.

L’auto conquistò appena tre podi, con Charles Leclerc secondo in Austria e terzo a Silverstone e Sebastian Vettel terzo in Turchia. La causa principale del disastro fu il famoso accordo segreto che venne stretto tra Mattia Binotto e la FIA per quello che riguarda la power unit, che pare fosse irregolare nella stagione precedente.

Questo fece perdere alla SF1000 una quantità indefinita di cavalli, portandola al collasso, divenendo preda facile addirittura per McLaren, Racing Point e Renault, che l’anno precedente venivano doppiati ad ogni gara da quell’auto. Tuttavia, se prendiamo le prime tre gare del 2020 e le prime tre del 2023, scopriremo che le cose erano andate meglio all’epoca.

Infatti, la Ferrari chiuse le prime tre tappe stagionali con 27 punti, 18 conquistati da Charles Leclerc e 9 da Sebastian Vettel, mentre ad oggi ne sono stati ottenuti appena 26, 20 con Carlos Sainz e 6 con il monegasco. All’epoca, inoltre, venne anche ottenuto un podio, frutto del secondo posto di Charles maturato alla gara di apertura in Austria, mentre quest’anno, nessuno dei due “Carli” è riuscito ad assaggiare lo champagne.

La situazione è a dir poco disperata, anche se il potenziale della SF-23 pare superiore a quello della SF1000, che si prendeva spesso e volentieri dei distacchi siderali anche dai team di seconda fascia. Le similitudini con il 2020 sono comunque importanti anche per ciò che riguarda le indiscrezioni sul fronte degli sviluppi.

Attenzione alle sparate sugli sviluppi futuri

Una delle cose che i tifosi della Ferrari ricorderanno con maggior sdegno è che quella vettura non fu praticamente mai sviluppata. A causa del Covid-19, il mondiale partì in Austria il 5 di luglio, ed in quel fine settimana, si iniziò a parlare di una versione B della monoposto che avrebbe dovuto esordire due settimane dopo in Ungheria.

Nel fine settimana di Budapest, tuttavia, non si vide neanche l’ombra di questi fantomatici aggiornamenti tecnici, che infatti non arrivarono mai. Questo portò la SF1000 a completare la stagione con una tristissima sesta posizione in classifica costruttori, e per trovare una vettura che fece peggio, occorre tornare addirittura al 1980.

All’epoca, la 312 T5 di Jody Scheckter e Gilles Villeneuve non salì mai sul podio, con un decimo posto nel mondiale costruttori e la miseria di 8 punti portati a casa, a causa di un potenziale mai espresso e di una serie interminabile di ritiri. Per quello che riguarda la SF-23, la speranza è che le cose vadano meglio, ma occorre fare attenzione e non illudersi troppo per quello che riguarda gli sviluppi.

Ferrari SF1000 (ANSA)
Ferrari SF1000 con Leclerc in Bahrain nel 2020 (ANSA)

Allo stato attuale delle cose, si dice che la monoposto andrà a cambiare del tutto la propria pelle tra Imola e Barcellona, presentando una nuova sospensione posteriore, fiancate riviste e tanti altri aggiornamenti. Considerando la scarsa organizzazione del Cavallino negli ultimi anni, ci viene davvero difficile pensare che possano cambiare così tanti aspetti, ma è bene attendere e vedere cosa accadrà.

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