In casa Ferrari c’è stato uno dei peggiori inizi di stagione di sempre, ma c’è una piccola speranza per Charles Leclerc e la Rossa.
La Ferrari è diventata una squadra che è in F1 solo per partecipare, e che pare non avere più il minimo interesse per la vittoria. La SF-23, quella che doveva essere la Rossa più veloce di sempre in base alle parole del CEO Benedetto Vigna, si è rivelata un fiasco, ed il mondiale è finito ancor prima di cominciare.
La prima giornata di test andata in scena in Bahrain lo scorso 23 febbraio, ci aveva consegnato uno scenario già scontato, che in molti facevano finta di non vedere. La faccia tesa di Charles Leclerc non era altro che il preludio ad un campionato di sofferenze, con la Red Bull libera di fare ciò che voleva.
La Ferrari dovrebbe portare grandi novità tra Imola e Barcellona, ma non se ne parlerà prima di metà maggio, e ci sarà da soffrire ancora e non poco tra Baku e Miami. Nel frattempo, c’è solo una statistica che può confortare i tifosi, anche se si tratta davvero di una goccia nel mare.
Ferrari, Leclerc come Verstappen lo scorso anno
I più attenti appassionati di statistiche avranno notato un dettaglio curioso. La Ferrari di Charles Leclerc si è infatti ritirata sia nel Gran Premio del Bahrain che in quello d’Australia, piste dove si è imposto Max Verstappen con la Red Bull. Lo scorso anno, di questi tempi, accadde esattamente l’opposto.
Il campione del mondo fu costretto a due ko per problemi tecnici in quel di Sakhir e Melbourne, ed in contemporanea, il monegasco portò a casa due splendide e perentorie affermazioni. In seguito, il team di Milton Keynes ed il figlio di Jos presero a dominare a partire dalla stagione europea, che iniziò ad Imola due settimane dopo il disastro dell’Albert Park.
Purtroppo per la Ferrari, lo scenario odierno è ben diverso, e per Leclerc sembra essere arrivato un punto di non ritorno. Questo giovane talento è infatti arrivato a Maranello nel 2019, quando era poco più che un debuttante, con il sogno di riportare la Scuderia modenese al titolo mondiale.
In quella stagione, ottenne ben 7 pole position e le sue prime vittorie in Belgio ed in Italia, augurandosi di iniziare a diventare un serio protagonista a partire dal 2020. Da quel momento in poi è invece iniziato un vero e proprio calvario, che lo ha costretto ad un biennio di sofferenze, a causa di una power unit di Maranello stroncata dall’accordo segreto.
Il talento di Charles è comunque servito a regalare qualche piccola soddisfazione, come le due splendide pole position ottenute a Monte-Carlo ed in Azerbaijan nel 2021, ma per ottenere una vittoria si è dovuto attendere il Bahrain del 2022. L’introduzione dei nuovi regolamenti e dell’effetto suolo sembravano essere la speranza per la resurrezione, e l’inizio di stagione aveva fatto ben sperare.
Un anno dopo, siamo qui riuniti per commentare l’ennesima figuraccia, ed il 2023 è partito come peggio non si poteva. Ad oggi, immaginare Leclerc campione del mondo come pilota ferrarista è pura utopia, e gli anni iniziano a passare anche per lui, che prossimamente ne compirà 26. L’incubo non pare avere fine.
Lo scenario è però ben diverso nel 2023
Max Verstappen si era ritirato in Bahrain ed in Australia, ma in classifica era staccato di 46 punti, e poteva contare su un mezzo tecnico comunque molto competitivo. La Red Bull, come detto, gli aveva consentito di vincere in Arabia Saudita, e da Imola in poi, era tornata ad essere la macchina migliore, o comunque in grado di giocarsi i risultati più importanti assieme alla Ferrari.
Charles Leclerc versa invece in una condizione che è disperata, ed anche a livello psicologico pare aver mollato la presa. 12 mesi fa infatti, Super Max era già un campione del mondo, mentre il monegasco ha vinto appena 5 gare nel corso della sua carriera, l’ultima delle quali lo scorso 10 luglio in Austria, ormai una vita fa.
A questo punto, inizia a farsi largo lo spettro di una possibile separazione del Cavallino, che difficilmente avverrà al termine del 2023, visto che Lewis Hamilton potrebbe continuare per un altro anno in Mercedes e non liberare il proprio sedile. Il mondiale è andato, ed ora non resta altro da fare che limitare i danni per altre 20 lunghe gare.