Auto elettrica a basso costo in arrivo: guardate come sarà

La Cina rilascerà a breve un’auto a batteria alla portata di tutte le tasche. Ma com’è possibile? Scopriamo tutti i dettagli.

Il suo nome è Sehol E10X ed è nata dall’unione della cinese JAC Motors con Volkswagen Anhui con l’intento di ridurre lo stress di chi si deve spostare nei congestionati centri urbani. Ricca di innovazioni tecnica e venduta alla più che accettabile cifra di settemila euro o anche meno. Dalle prime informazioni diffuse, però, pare difficile che la vedremo circolare sulle strade europee.

Auto elettrica (AdobeStock)
Auto elettrica (AdobeStock)

Si tratta comunque di un progetto molto interessante che potrebbe sbloccare molti designer del Vecchio Continente, stuzzicati dal produrre qualcosa di comodo e appetibile per coloro che non cercano la prestazione, ma solo un mezzo per spostarsi per brevi tratti.

In un momento di grande fermento per l’industria asiatica, decisamente più attiva e in forma rispetto alle altre, il Paese del Drago sforna una mezzo full electric altamente competitivo almeno sotto il profilo del prezzo.

Nuova auto elettrica dalla Cina, perché costa poco

Ovviamente a Pechino, dove la componentistica abbonda, è tutto più abbordabile, specialmente i beni che da noi sono considerati di lusso. Ma come è possibile aver ridotto tanto i costi di produzione da consentire di mettere una vettura sul mercato ad una cifra tanto irrisoria rispetto alla consuetudine dei veicoli al 100% verdi?

Tutto merito delle batterie con celle al sodio e non al litio. A crearle è stata la Hina Battery, azienda di secondo piano, ma che con il proposito di farsi conoscere al di là dei confini cinesi ha studiato il modo di sviluppare la ricarica per il motore non inquinante attraverso un materiale fino ad oggi inedito. Tre le versioni proposte: una cilindrica, ovvero quella usata sulla Sehol, e due prismatiche.

Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici, il pacco batteria è da 25 kW per una densità di 120 Wh/kg (le celle sono da 140 Wh/kg). Stando a quanto dichiarato l’autonomia è discreta se si pensa alla spesa ridotta da affrontare. Siamo infatti nell’ordine di 250 km. Ciò che davvero la rende un affare, è il tempo che ci vuole per fare il pieno di energia. Ossia appena un quarto d’ora.

Le batterie al sodio sono il futuro?

Mentre BMW sta sviluppando le strutture necessarie per realizzare in casa le batterie allo stato solido, con l’obiettivo di farle diventare realtà per grandi numeri a partire dal 2025, la Hina ha cercato un’altra strada. Una via per la verità, già presa in considerazione dalla leader nel settore Catl, ma altresì dalla BYD, azienda asiatica in crescita anche in Europa, di recente rimbalzata sui siti specializzati per aver realizzato uno smartwatch sostituivo delle chiavi dell’auto.

Ma perché le batterie al litio costano di più? La risposta è semplice. Perché la componentistica utile per la loro costruzione è meno economica. Dunque, per quale motivo puntare sul sodio potrebbe rivelarsi risolutivo? Essenzialmente per i progressi fatti in termini di densità, oggi ormai identica a quella delle sorelle più conosciute, piuttosto che di quelle in ferro e fosfato.

Tornando ai motivi per cui poter mettere poco più di cinquemila euro sul tavolo per accaparrarsi la nuova Sehol E10X sarebbe un bel colpo, sono le dimensioni. Lunga 3,65 metri e con un passo di 2,39 metri, è l’ideale per le città in cui i parcheggi scarseggiano. Inoltre, tra gli equipaggiamenti di serie vanta una telecamera a 360°, utilissima per la sicurezza quando si è in marcia, e un touchscreen centrale da 12,8 pollici. Occhio però ad un aspetto. L’omologazione. I cinesi la ottengono con più facilità rispetto all’Europa.

In ogni caso questo modello rappresenta uno step avanti sul fronte del peso vettura. Le batterie al sodio sono più leggere e permettono una riduzione dei consumi di 10 kWh ogni 100 km. Senza trascurare la clientela a cui è indirizzata, non certo premium, che farà restare i prezzi di vendita bassi.

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