F1, i piloti si lamentano: è in arrivo una nuova rivoluzione?

La F1 ha cambiato le regole nel 2022 principalmente per aumentare i sorpassi. Lo show non è aumentato ed è in ballo un cambiamento.

Il mondiale di F1 targato 2023 è partito nel segno della dittatura della Red Bull, con Max Verstappen e Sergio Perez che hanno messo a segno due doppiette, scambiandosi l’ordine di arrivo tra Sakhir e Jeddah. La RB19 è una macchina da guerra, che è capace, in gara, di rifilare più di un secondo al giro ai rivali più vicini.

F1 (ANSA)
F1 potrebbero cambiare molte cose (ANSA)

A questo punto, la F1 è a serio rischio per ciò che riguarda lo spettacolo, visto che dopo lo splendido 2021 in cui Red Bull e Mercedes si erano confrontate ad armi pari, si è tornati ad avere una situazione di dominio. Inoltre, queste regole erano state fatte appositamente per cercare di migliorare lo show con più duelli e sorpassi, ma l’obiettivo non è stato raggiunto.

Ad inizio 2022, la situazione sembrava nettamente migliorata rispetto al passato, al punto che si era anche pensato di ridurre le zone DRS, se non di eliminarle del tutto. Lo sviluppo aerodinamico delle varie squadre sta però riproponendo una situazione difficile nel momento in cui si segue chi è davanti, e la FIA sta pensando ad una serie di cambiamenti.

F1, i piloti si lamentano delle poche possibilità di sorpasso

La F1 deve pensare ad introdurre qualche modifica per cercare di aumentare lo spettacolo, altrimenti torneremo ad assistere a dei trenini e gare troppo scontate. Nelle ultime ore, a far fischiare le orecchie a molti in FIA ci hanno pensato le parole di Carlos Sainz, che ha lanciato l’allarme sulla situazione sorpassi.

Ecco le parole del pilota della Ferrari: “Le nuove vetture sono diventate ben meno efficienti quando c’è una situazione di aria sporca davanti, ovvero quando si segue qualcuno nel tentativo di superarlo. Il carico aerodinamico è aumentato, ed ora le macchine sembrano essere quelle precedenti al cambiamento del regolamento dello scorso anno. L’aria sporca è un fattore molto limitante, ed in Arabia Saudita è stato molto difficile sorpassare“.

Sainz ha poi aggiunto: “La nostra macchina non è competitiva come speravamo, ed è stato molto complicato poter provare ad avvicinarmi a chi avevo davanti. Era una continua lotta a provare a superare l’aria sporca, e questo è ovviamente un qualcosa che non fa bene allo spettacolo“.

Anche Logan Sargeant, al debutto in F1 quest’anno con la Williams, ha un pensiero simile a Carlitos: “Ero molto competitivo dopo la Safety Car ed ero dietro ad Hulkenberg, ma l’aria sporca ha compromesso le mie gomme, forse ho anche spinto troppo e sono andato in difficoltà con gli pneumatici“.

La FIA pare pronta ad agire per arginare l’aria sporca

La F1 e la FIA potrebbero pensare ad una serie di novità per cercare di limitare il problema dell’aria sporca, ma è chiaro che farlo significherebbe dover limitare le monoposto dal punto di vista aerodinamico. Per il 2026, anno in cui esordiranno le nuove power unit, c’è la chiara idea di rivedere tutti i pacchetti delle vetture, introducendo anche una sorta di aerodinamica attiva. Per il momento, è solo un’idea, ma è chiaro che occorre agire prima.

Un’altra idea è quella di aumentare le zone DRS, cosa su cui la Federazione Internazionale si sta attivando già da ora. Per il Gran Premio d’Australia, che si terrà a Melbourne tra poco più di una settimana, c’è in serbo la quarta zona in cui attivare l’ala mobile, cosa che non è mai accaduta da nessuna parte.

La pista dell’Albert Park è stata modificata per la scorsa edizione, eliminando una chicane e venendo resa ben più veloce. Va ricordato che lo scorso anno venne introdotta proprio in quel di Melbourne una quarta zona, nel nuovo tratto, ma che poi fu rimossa dopo le prime prove libere per via di un problema di porpoising che all’epoca era troppo accentuato, scegliendo la strada della sicurezza.

Red Bull RB19 (LaPresse)
Red Bull RB19 con Verstappen a Jeddah (LaPresse)

Nelle prossime settimane, è lecito attendersi grandi novità, ma è chiaro che il DRS non può essere l’unica soluzione. Il dispositivo dell’ala mobile, inoltre, sarebbe un ulteriore vantaggio per la Red Bull, che ha nell’efficienza e nella velocità massima con DRS aperto uno dei suoi più grandi vantaggi. La speranza è che si trovi una via alternativa.

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