Come si fa a diventare un pilota di F1? E’ una strada lunghissima

I piloti di F1 sono i più invidiati al mondo. Correre sulle monoposto più veloci del pianeta è il desiderio di tanti, ma in pochi ci riescono.

Riuscire ad arrivare nella massima categoria del Motorsport rappresenta il sogno di tantissimi ragazzi che vogliono diventare campioni del mondo. Vi sono due modi essenziali per fare strada nel mondo dei motori: il primo è avere un talento smisurato, mentre il secondo e forse più importante è avere un portafoglio smisurato. Una cosa non esclude l’altra.

F1 Ferrari (Ansa Foto)
F1 Ferrari (Ansa Foto)

Oggi più di un tempo è fondamentale avere una grande quantità di denaro da investire sulla carriera di un giovane. Prima iniziano a gareggiare, nelle migliori condizioni possibili, in pista magari affiancati da un tutor di una valida scuola e più potranno fare strada. L’estro del talentino può emergere anche tra un vasto numero di competitor che sognano di arrivare in alto. La Ferrari sceglie un nuovo membro per la sua Academy ed è una donna!

Le capacità velocistiche devono essere unite a caratteristiche della personalità che nemmeno i soldi possono acquistare. A volte un giovane può essere dotato di una capacità naturale di adattarsi a diverse tipologie di auto e categorie, ma poi nel momento decisivo viene a mancare il desiderio di curare il proprio fisico come un tempio, di fare una dieta bilanciata e fare grossi sacrifici economici e di tempo per arrivare al top.

Molti guardano i piloti già all’apice della loro carriera quando hanno firmato contratti altisonanti e hanno sponsor importanti, ma occorrerebbe anche soffermarsi sui primi anni dove a volte sono i genitori ad accompagnare i figli ai kartodromi e a fare anche da meccanici. Trovare un manager giusto che possa anche consigliare il ragazzo all’inizio e seguirlo nei vari step di crescita può risultare una chiave essenziale per farsi notare dai principali team. F1, sapete quanto può costare un casco? Risposta assurda.

Piloti F1, strada migliore cercasi

Avere una valigia carica di soldi, oggigiorno, conta tanto per poter coltivare la passione di un bambino per il Motorsport. Non a caso sono i figli dei miliardari spesso ad emergere nelle massime categorie oppure u figli d’arte che conoscono molto bene l’ambiente della pista. Il bicampione del mondo Max Verstappen è figlio dell’ex compagno di squadra di Michael Schumacher in Benetton. Jos ha fatto di tutto per coltivare interesse del figlio per i motori, facendolo diventare un fenomeno dell’attuale Circus della Formula Uno.

Anche Charles Leclerc è figlio di un ex pilota che, però, a differenza di papà Verstappen non riuscì ad arrivare alla massima categoria. Il monegasco ha avuto la fortuna di entrare in una straordinaria driver Academy come quella Ferrari al momento giusto, anche grazie all’aiuto del compianto Jules Bianchi e del manager Nicolas Todt. Il grande mistero della F1: come fanno i piloti a fare pipì?

Le Academy rappresentano delle vere e proprie scuole per i giovani che vogliono sperare di sfondare nel Motorsport. Entrarci, senza una valigia carica di soldi, è molto difficile. Occorre dimostrare sin da subito di essere dei fenomeni precoci. A quel punto una casa investe sul futuro, come sta facendo da anni la Mercedes con l’italiano Kimi Antonelli.

Per diventare un pilota è, naturalmente, necessario essere in possesso di una licenza Aci Sport ufficiale, una patente sportiva che consente ai driver di partecipare alle gare e che può essere rilasciata su richiesta da ogni Automobile Club provinciale. Vi consigliamo sempre una ottima scuola di formazione. Fatta la gavetta nelle varie categorie per arrivare in F1 bisogna ottenere la superlicenza, l’unico titolo che consente di guidare una monoposto nella categoria regina del Motorsport.

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