Ecco come nasce un sedile di un’auto di F1: rimarrete stupiti

Il processo di fabbricazione di un sedile di una monoposto di F1 richiede tanto lavoro e per i piloti rappresenta un elemento essenziale per performare al massimo.

L’abitacolo di una F1 è il luogo in cui i piloti fanno le magie. Deve essere comodo, per quanto sia piccolo, e rispondere alle diverse esigenze di ciascun driver. I piloti molto alti e ben piazzati, fisicamente, fanno molta più fatica a trovare il feeling giusto nelle vetture della categoria regina del Motorsport, ma negli anni le auto sono diventate più grandi rispetto agli anni d’oro.

Sedile F1 (Adobe Stock)
Sedile F1 (Adobe Stock)

Le dimensioni accresciute della scocca non si traducono in un comfort maggiore per il driver. Tutti i piloti hanno prerogative diverse in quanto a sedili, e ad ogni pre-season, devono adattarsi alla nuova vettura o al nuovo team. Prima dell’inizio ufficiale della stagione, tutti gli attori protagonisti del circus, oltre agli impegni in palestra a al simulatore, sono impegnati nelle factory nella realizzazione dei sedili. Un elemento che è di importanza capitale ai fini del raggiungimento del perfetto feeling a bordo. F1, chi è il primo vincitore di sempre? Ecco il nome a sorpresa.

Ogni sedile di Formula 1 è adattato su misura sulle caratteristiche del pilota. E’ un secondo vestito, dopo la tuta tradizionale. Su una monoposto, a differenza delle auto tradizionali, il peso può fare una enorme differenza. Per questo motivo ogni minimo dettaglio non viene trascurato. L’abitacolo della wing car viene riempito con un sacchetto di schiuma espandibile per far prendere l’esatta la forma del corpo del pilota. Quest’ultimo si adagerà nell’abitacolo e replicherà tutti i movimenti che compie alla guida del mezzo. Kimi Raikkonen e la Ferrari: gli stipendi erano da favola.

La realizzazione di un sedile di F1

Il driver decide cosa preferisce di più. C’è chi opta per avere più spazio o chi sceglie di essere incastrato nel sedile, compiendo pochi movimenti. Una volta fatto lo stampo in gommapiuma, la fase successiva è scansionarlo in 3D, usando un software che realizza il modello del sedile su cui vengono applicati strati di fibra di carbonio. In seguito “il sedile viene sottoposto ad un processo di asciugatura e vengono realizzate le aperture necessarie per i dispositivi di sicurezza come le cinture o l’ancoraggio Hans”, come è emerso da una analisi condotta su AS.

La fase successiva consiste nella prova del pilota, che si risistema nell’abitacolo per effettuare tutte le azioni che ritiene opportune. Qualora il sedile sembra ok, l’ultimo step è la regolazione dei pedali. Ciascun driver deve compiere un movimento completo del volante. Quindi non deve risultare una posizione né troppo alta né eccessivamente bassa, tale da perdere il contatto visivo con l’asfalto. Il casco non deve superare troppo una determinata altezza, altrimenti diventerebbe inefficace per il sistema di sicurezza dell’halo.

Nella passata stagione abbiamo assistito all’incidente del cinese Zhou dell’Alfa Sauber. In quel caso la precisione massima e i sistemi hanno funzionato alla perfezione quando la vettura si è ribaltata a Silverstone. L’imbottitura del sedile rappresenta l’ultimissimo step per rendere più comodo il posto, oltre all’applicazione di una lamina d’oro sul retro per proteggere il pilota dal calore proveniente dalla Power Unit. Il test finale sull’asfalto determina l’ok definitivo del driver. A quel punto il pilota può affrontare i test prestagionali e presentarsi, in perfetta sintonia con l’auto, all’inizio della nuova annata.

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