Alex Zanardi ed il dramma: l’incidente che gli portò via le gambe

La carriera di Alex Zanardi si interruppe il 15 settembre del 2001, per un terribile incidente. Ecco cosa accadde sul tracciato tedesco.

Quello di Alex Zanardi è un nome a cui tutti siamo affezionati, sia per il suo grande talento al volante che per le grandi lezioni di vita che ci ha dato nel corso della sua carriera. In F1 fu un pilota che non ebbe la fortuna che avrebbe meritato, ma fu negli Stati Uniti d’America che mostrò il suo grande valore.

Zanardi ecco cosa accadde al Lausitzring (ANSA)
Zanardi ecco cosa accadde al Lausitzring (ANSA)

I due campionati vinti in Formula Cart ne sono la dimostrazione, vista la grande difficoltà di quel campionato, che il pilota bolognese vinse con il team di Chip Ganassi sia nel 1997 che nel 1998. Oltreocean, “Zanna” è considerato un mito, sia per quello che ha vinto, ma anche e soprattutto per quello che è considerato il “The Pass”.

I più esperti sapranno sicuramente ciò a cui ci stiamo riferendo, ovvero al sorpasso che mise a segno nel 1996 a Laguna Seca, ai danni di Bryan Herta, uno dei più esperti piloti di quella categoria. Alex era invece all’anno d’esordio ed i due si stavano giocando la vittoria, ma per il pilota italiano sembrava impossibile trovare un pertugio nella tortuosa quanto spettacolare pista americana, situata in California, nei pressi di Monterey.

Il sorpasso, uno dei più belli della storia dell’automobilismo, avvenne alla celebre curva del Cavatappi, dove tagliò rischiando sopra il cordolo, riuscendo ad infilare la propria vettura davanti a quella del rivale. Una manovra simile, nel 2008, valse il successo nella gara della MotoGP a Valentino Rossi nei confronti di Casey Stoner.

Il “Dottore”, a sua volta, dovette subirlo nel 2013 dal giovane rampante Marc Marquez, ma entrambi vennero dopo l’impresa di Zanardi, ricordando che farlo in quel punto con una macchina è ben più complesso rispetto alla moto, per ovvi motivi di dimensioni maggiori del mezzo a quattro ruote.

Alex tornò in F1 nel 1999 con la Williams, ma la sua esperienza fu deludente, ed il team di Grove decise di rimpiazzarlo con Jenson Button per il 2000. Il pilota emiliano, a quel punto, decise di tornare a correre in America, prendendosi una pausa nel primo anno del nuovo millennio, per poi tornare nel 2001. Era impossibile immaginare ciò che sarebbe successo in seguito.

Zanardi, l’incidente in Germania che gli cambiò la vita

Dopo l’avventura in F1, Alex Zanardi decise di tornare a correre in Formula Cart, il campionato che aveva già vinto due volte prima di arrivare nel Circus con la Williams. Dopo un test sostenuto nell’estate del 2000, il pilota bolognese venne assunto dal team Mo Nunn, con il quale prese parte alla stagione del 2001.

Il campionato fu molto deludente, ma le cose migliorarono verso la parte finale, sino ad una prova molto buona che avvenne in Germania, sull’ovale del Lausitzring. Si trattava di una pista che dava ricordi sinistri ai nostri piloti, visto che proprio lì, il 25 aprile dello stesso anno, perse la vita Michele Alboreto, durante un test con l’Audi R8 Sport in preparazione della 24 ore di Le Mans.

La gara in cui Alex scatto dal ventunesimo posto si tenne sabato 15 settembre 2001, al termine di una settimana che aveva sconvolto il mondo intero. Quattro giorni prima, era infatti andato in scena il drammatico attentato alle Torri Gemelle di New York, con circa 3 mila persone che perirono considerando anche l’assalto al Pentagono e tutto ciò che ne conseguì.

Il clima era molto pesante, ma la Formula Cart decise comunque di disputare la corsa, che vide Zanardi rimontare dalle retrovie sino ad arrivare nelle prime posizioni. Una strategia sbagliata lo costrinse all’ultima sosta a 13 giri dalla fine, mentre era al comando della gara, un nero presagio del destino.

All’uscita dai box, Alex perse il controllo della sua Reynard motorizzata Honda, finendo in mezzo all’asfalto, dove gli altri transitavano ad oltre 300 km/h. La sua monoposto venne spezzata in due da quella di Alex Tagliani, che passava di lì in quel momento e non potè fare nulla per evitarlo.

Il pilota bolognese perse entrambe le gambe nella collisione, ma per un qualche miracolo riuscì a salvarsi la vita, presentandosi pochi mesi dopo in pubblico alla premiazione dei Caschi d’Oro di Autosprint, alla presenza, tra gli altri, anche di Michael Schumacher. “Zanna” tornò poi a correre con la BMW nel FIA WTCC, prendendosi anche delle splendide vittorie, sino agli ori olimpici con la sua amata handbike.

La vita, oggi, lo ha messo di fronte all’ennesima sfida, a causa di un terribile incidente che lo vide protagonista nel giugno del 2020. Da quel momento, non si è più saputo nulla delle sue condizioni, un destino infame simile a quello del sopracitato Schumacher, ma in noi rimane viva la speranza di poterli riabbracciare, prima o poi.

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