La famiglia Agnelli ed i loro possedimenti: guardate cosa hanno

Gli Agnelli sono la famiglia più influente d’Italia in termini di imprenditoria. Oggi scopriremo cosa possiede questa casata senza eguali.

La famiglia Agnelli è una delle più chiacchierate d’Italia visti gli incredibili numeri che ha fatto registrare nella sua esistenza. L’epopea, come vedremo in seguito, è iniziata nel lontano Settecento, ed ha portato ad una ricchezza sempre più in crescita, con lo splendore assoluto che è stato raggiunto nel secolo scorso grazie a uomini di una certa levatura come Gianni ed Umberto, capaci di fare la differenza in un periodo pieno di alti e bassi per il nostro paese come quello del dopoguerra.

Agnelli ed Elkann
Agnelli ed Elkann ed i loro possedimenti

Nelle prossime righe, vedremo a quanto ammonta il patrimonio degli Agnelli ed anche tutto ciò che è sotto il controllo della casata. Gli imprenditori piemontesi hanno praticamente mezza Italia sotto il loro controllo, visto che sono coinvolti nel settore automobilistico, in quello editoriale, calcistico e tanti altri. Ecco tutto ciò che è in mano a questa casata, che non conosce davvero crisi.

Agnelli, ecco cosa possiede questa casata di imprenditori

La famiglia Agnelli deve la sua ricchezza ad una clamorosa ascesa iniziata sin dal Settecento, quando i primi investimenti permisero a questa casata di costruire un vero e proprio impero. La famiglia si divise in una sorta di “diaspora”, con una parte che si concentrò nella coltivazione delle arti più nobili, come operare come medici o giuristi, mentre l’altra si concentrò sull’imprenditoria.

Passando ai tempi recenti, sono tanti i volti noti di questa casata, ma forse il più noto è quello del grande Gianni, detto l’Avvocato. Il suo lavoro fu incredibile, e restando in tema motorsport, fu molto impegnato nell’accordo tra Fiat e Ferrari, intrattenendo ottimi rapporti con il Drake e portandolo proprio ad accettare la partnership.

La sua figura, carismatica e così importante, lo ha reso uno dei personaggi più influenti del dopoguerra, e va detto che il suo amore per il mondo dei motori contribuì a rendere nuovamente grande la Ferrari dopo un periodo di buio. Fu lui uno di quelli che volle più fortemente Michael Schumacher a Maranello dopo i due titoli vinti con la Benetton nel biennio 1994-1995, ammettendo che lo stipendio che venne pagato al futuro Kaiser di Kerpen fu il più alto della storia di Maranello.

Al comando dell’azienda italiana c’è oggi suo nipote, John Elkann, figlio di Margherita, ovvero la sorella di Gianni e di Umberto, altro suo fratello molto titolato ed autore di una carriera imprenditoriale di prim’ordine. Gli Agnelli, come potrete immaginare, hanno un patrimonio incredibile, ed assieme agli Elkann hanno un patrimonio totale, compreso di tutte le attività e proprietà, che si aggira attorno ai 150 miliardi di euro.

John Elkann è l’amministratore delegato di Exor, la holding finanziaria olandese che fu fondata proprio dall’Avvocato, che controlla Stellantis, CNH Industrial, Iveco Group, Ferrari, Gedi Gruppo Editoriale, The Economist e la Juventus. Questo è chiaramente la fonte di guadagno maggior per questa famiglia, visto che il potenziale è davvero enorme.

La casata di imprenditori ha in mano, chiaramente, la Fiat, ma anche Stellantis, ovvero la holding multinazionale olandese che ha sotto di lei tantissime case automobilistiche, tra cui anche Lancia ed Alfa Romeo tra le altre. La famiglia ha anche le mani in pasta nel settore dell’editoria, visto che possiede grandi quotidiani come La Stampa, Repubblica, Il Secolo XIX, ma anche tanti piccoli giornali locali.

Insomma, la casata di imprenditori ha un potenziale davvero clamoroso, anche se gli ultimi tempi non sono stati troppo facili. Andrea, figlio di Umberto, ha da poco lasciato la presidenza della Juventus per lo scandalo plus-valenze, che ha portato alle dimissioni di tutto il Consiglio di Amministrazione, tra cui anche l’ex team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene.

John Elkann, invece, è al vertice della Ferrari, e la sua gestione si può dividere in due segmenti. I dati sulle vendite gli stanno dando abbondantemente ragione per quanto riguarda il settore automotive, con risultati straordinari ed oltre 13 mila auto consegnate nel 2022, con un utile netto di quasi un miliardo di euro.

Tuttavia, per quello che riguarda la F1, le cose sono meno positive, ed è stato l’amministratore delegato, Benedetto Vigna, a prendere in mano la situazione, decidendo per l’allontanamento di Mattia Binotto e per la chiamata di Frederic Vasseur al muretto del Cavallino.

Il 2023 ci darà delle risposte in tal senso, ma è chiaro che per Ferrari e Juventus, sul fronte sportivo, quello attuale non è il momento migliore di sempre. La Fiat, invece, punta forte sull’elettrificazione, così come tutto il gruppo Stellantis che ha deciso di riconvertire tutte le gamme in EV. Saranno i prossimi anni a dirci chi avrà avuto ragione.

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