F1, sistema di punteggio: tutto ciò che c’è da sapere

La F1 ha cambiato varie volte il proprio sistema di punteggio, ed oggi scopriremo quello in vigore da qualche anno a questa parte.

Il mondiale di F1 vede le proprie regole cambiare quasi di anno in anno, e ciò è valido sia per il regolamento tecnico che per quello legato alle classifiche ed ai punti ai quali piloti e squadre possono ambire. Nel corso della storia di questo sport abbiamo assistito a dei metodi molto curiosi per assegnare i punti, come quello presente ai tempi di Ayrton Senna ed Alain Prost con il sistema degli scarti, in grado di decidere i sorti di intere stagioni.

F1 ecco l'attuale sistema di punteggio (ANSA)
F1 ecco l’attuale sistema di punteggio (ANSA)

Andando avanti con il tempo, la F1 ha cambiato molte volte queste regole, così come quelle tecniche, con l’eliminazione di fattori che un tempo apparivano scontati, come il rifornimento e tante altre variabili. Ad oggi, il sistema di punteggio è piuttosto semplice ed è stato studiato per valorizzare maggiormente il vincitore di una gara, ma anche per permettere ai team più piccoli di muovere le loro classifiche. I punti, infatti, vengono conquistati dai primi dieci classificati, mentre prima lo facevano soltanto i primi sei.

Nelle prossime righe, cercheremo di capire quante volte nella storia è cambiato il regolamento legato ai punti, spiegandovi anche nel dettaglio il sistema attualmente in vigore. Lo spettacolo, di certo, non manca grazie a questa nuova classificazione, che invoglia tutte le squadre minori a sviluppare al massimo le proprie vetture per concludere più in alto possibile tra i costruttori.

F1, ecco come vengono dati i punti ai primi in classifica

Il mondiale di F1 attuale è caratterizzato da un sistema di punteggio che, al contrario di quanto avveniva in passato, premia molto di più il vincitore. Infatti, chi si piazza al primo posto si porta a casa la bellezza di ben 25 punti, mentre chi chiude al secondo posto ne ottiene 18, il terzo 15.

Sino al 2002, soltanto i primi sei piloti classificati riuscivano a muovere la loro classifica, e non a casa, gran parte dei team chiudevano la stagione con 0 punti in classifica non avendo la possibilità di competere con le squadre più forti. Va detto che la F1 attuale è ben diversa da quella che conoscevamo, perché ci sono meno colpi di scena in termini di ritiri.

Anni fa era normale vedere un ordine di arrivo con pochi partecipanti in grado di chiudere sotto la bandiera a scacchi, ed un esempio lampante è quello dato dal Gran Premio di Monaco del 1996, quando la Ligier di Olivier Panis vinse una gara che vide arrivare soltanto quattro vetture al traguardo, anche a causa della pioggia battente.

Oltre a questo, c’era anche l’affidabilità a fare una gran bella differenza, e questo fattore decise anche non pochi titoli mondiali. Ne sa qualcosa Michael Schumacher, che nel 2006 dovette dire addio al suo ottavo alloro iridato per la rottura del motore alla penultima corsa in Giappone sulla Ferrari, dovendo così arrendersi a Fernando Alonso.

Ricapitolando, dai primi anni Novanta al 2002, soltanto i primi sei in classifica prendevano punti: il primo ne otteneva 10, poi 6 al secondo, 4 al terzo, 3 al quarto, 2 al quinto ed un solo punticino al sesto. Le cose cambiarono a partire dal 2003, con un sistema di punteggio che rimase invariato sino al 2009.

In questo caso, i punti andavano ai primi 8 classificati, e lo schema era il seguente: 10 al primo, poi 8, 6, 5, 4, 3, 2 ed 1. La rivoluzione è arrivata poi a partire dal 2010, con l’intenzione, già citata in precedenza, di valorizzare maggiormente il vincitore ed i punti che poteva portare a casa al termine della gara.

Come detto in precedenza, i tre che concludono sul podio portano a casa rispettivamente 25, 18 e 15 punti, e la classifica viene mossa da tutti coloro che concludono in top ten. Il quarto prende 12 punti, il quinto 10, 8 per il sesto, 6 per il settimo, 4 per l’ottavo, 2 per il nono ed uno per chi chiude decimo.

Ad oggi esistono anche alcune variabili che possono influenzare e non poco le classifiche finali, visto che chi segna il giro più veloce porta a casa un punto extra. Tuttavia, per farlo è necessario che chi sigla il famoso fastest lap si piazzi tra i primi dieci, altrimenti la cosa viene annullata e nessuno si prende il punto addizionale.

Nel 2021 è stato introdotto anche il format delle Sprint Race, che in quell’anno davano 3 punti al primo, 2 al secondo ed uno al terzo classificato. Dal 2022 questa classificazione è stata cambiata, ed i punti vanno ai primi otto al traguardo. Il primo ne conquista 8, e tra tutti coloro che prendono punti lo fanno in maniera ascendente, dagli 8 del primo ad un solo punticino per l’ottavo.

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