Elkann fa infuriare gli italiani, la cessione del colosso non va giù: scoppia la polemica

La cessione agli indiani di Tata Motors di Iveco ha alzato un polverone assurdo sulle azioni di John Elkann con la sua holding Exor.

Un altro pezzo di Italia viene ceduto e non c’è pace per i lavoratori del settore dell’automotive. A Roma si è avuto il tanto atteso confronto tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e la Federazione italiana metalmeccanici in merito al futuro di Iveco. Tata Motors per 3,8 miliardi di euro ha fatto il colpo grosso, mentre la cessione del ramo difesa è andata a Leonardo Spa.

La protesta dei sindacati per la cessione di Iveco
Vendita Iveco, scoppia la polemica (Ansa) Derapate.it

C’è ansia e preoccupazione per il futuro di una azienda che ha sempre dato una garanzia finanziaria a tantissime famiglie italiane. Il segretario generale del sindacato Ferdinando Uliano ha ammesso che la cessione “desta profonda preoccupazione in merito alla tenuta occupazionale degli stabilimenti italiani”.

Il controllo da parte di Exor degli Agnelli, oggi azionista di riferimento, rappresenta per la Fim-Cisl una “garanzia di ancoraggio italiano”. “È infatti noto che, pur detenendo solo il 27% delle azioni, in base alla normativa societaria olandese, tale quota consente un controllo effettivo superiore al 50%, e dunque un’eventuale vendita sarebbe una scelta deliberata, non obbligata”.

La protesta dei sindacati per la cessione di Iveco

Il segretario nazionale Gianluca Ficco ha annunciato: “È certamente positivo che Tata Motors e Iveco non presentino sovrapposizioni produttive in Europa e che abbiano sottoscritto impegni non finanziari finalizzati a rispettare l’identità aziendale, a mantenere la sede principale di Iveco a Torino, a non chiudere alcun impianto e a non ridurre l’occupazione come conseguenza diretta dell’operazione, nonché a rispettare i diritti dei dipendenti. Tuttavia tali impegni saranno validi per soli due anni, e quindi sul lungo termine non scongiurano in alcun modo i rischi tipici delle operazioni di acquisizione, come ad esempio quelli di un possibile sovraindebitamento”.

Iveco vendita all'indiana Tata Motors
Iveco logo (ANSA) – Derapate.it

La Uilm si è fatta avanti per chiedere al Governo “un intervento diretto sia nella vicenda specifica per controllare che l’operazione non sia orchestrata in modo tale da pregiudicare sul lungo termine l’Italia, sia con le riforme essenziali per rilanciare la competitività del Paese, sia in sede europea per riformare una transizione all’elettrico che purtroppo non salva il pianeta ma uccide l’industria”. L’obiettivo è aprire un dialogo, nel prossimo incontro in programma a settembre al Mimit, con gli esponenti di Tata Motors.  “È ora di smetterla di vendere l’industria migliore del nostro paese all’estero. Dobbiamo garantire gli impianti, il lavoro e l’italianità del gruppo”, ha aggiunto il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma che ha criticato John Elkann per la cessione di Iveco agli indiani.

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