Marelli è da tempo in crisi e l’azienda passerà ora nelle mani dei creditori, guidati dal fondo con base britannica SVP, ovvero Strategie Value Partners. Ecco cosa sta accadendo, i sindacati sono preoccupati.
Le aziende italiane impegnate nel settore automotive affrontano gravi difficoltà, ed ora ne arriva un’ulteriore prova. Nessuno si è fatto in avanti per rilevare Marelli Holding, che passa ai fondi creditori. Il programma sarà guidato dal fondo con base britannica SVP, vale a dire Strategic Value Partners. Il termine per la presentazione di offerte di acquisto è scaduto in questi giorni, ma nessuno si è fatto avanti con l’idea di accollarsi il pesante debito accumulato in questi anni.
Il Governo, in queste ore, vedrà i rappresentanti dell’azienda ed i sindacati al Ministero per le Imprese ed il Made in Italy. La Fim Cisl chiederà al Governo di assumere un ruolo di garanzia verso la nuova proprietà, anche mediante la Golden Power. Dal canto suo, un’altra sigla sindacale, la Fiom Cgil fa sapere che chiederà alla Marelli garanzie certe rispetto al futuro dell’azienda all’interno dei nostri confini. Il dubbio, infatti, è che non venga garantita la stabilità lavorativa ai dipendenti.
Leggi anche:
John Elkann ha scelto il suo erede: non ci sono più dubbi, ecco chi comanderà le aziende in futuro
La Jeep è costretta al nuovo richiamo: sono oltre 100.000 i veicoli sotto accusa, problema serio
Marelli, la proprietà dell’azienda passa ora ai creditori
La SVP, fondo creditore che diventerà la base della proprietà di Marelli, è organizzata per investire in debito, private equity, eventi sotto tutela ed opportunità di finanziamento, come riportato sul proprio sito web. La crisi di Marelli risale ormai a diversi anni fa, a quando lasciò il gruppo FCA a seguito della decisione di Sergio Marchionne, il quale scelse di scorporarla dal gruppo automobilistico per creare valore per gli azionisti, così da farla vivere di vita propria, allontanandosi dalla FIAT.
Il 2 di maggio del 2019 la Magneti Marelli, come si chiamava in origine, fu venduta alla CK Holding Co., fondendosi con Calsonic Kansei Corporation, per la cifra di 5,8 miliardi di euro. Il nome è stato così cambiato in Marelli Holdings, arrivando a totalizzare ben 40.000 dipendenti in 150 siti situati in 23 paesi del mondo, tra cui anche l’Italia. Il debito di 4,2 miliardi di euro non ha certo spinto alcun acquirente a farsi avanti, ed ora saranno i fondi creditori ad assumerne la proprietà. Ed i lavoratori non dormono sonni tranquilli.