La Casa di Borgo Panigale ha svelato nel dettaglio le caratteristiche del suo nuovo bolide. La nuova Ducati nasce dall’esperienza maturata in pista.
La Ducati, con progetti sempre nuovi, ha abituato i suoi appassionati a novità che mettono in discussione anche la tradizione, e naturalmente non mancano i puristi del traliccio e del bicilindrico che aprono discussioni infinite su forum appositi o fuori ai bar.
Essere ducatista è un credo, un religione, una filosofia di vita, dove l’italianità va a braccetto con la sportività vincente. Cosa è accaduto in Casa Ducati, a Borgo Panigale, che ha rappresentato un vero e proprio terremoto: V2 Superquadro è andato in pensione. Apriti cielo, è come eliminare il traliccio per i ducatisti integralisti o giù di lì.
Trent’anni di onorato servizio dove il Superquadro ha detto la sua in pista e fuori pista, ma cosa c’è all’orizzonte? La Panigale V2, con il suo motore bicilindrico a V da 955 cm³ e 153 cavalli, è stata l’ultima moto della gamma ad adottare questa configurazione. Con la cessazione della produzione delle versioni 1299 nel 2018, Ducati ha concentrato la sua produzione di Panigale sui motori a quattro cilindri, lasciando insoddisfatti tutti coloro i quali che interpretano la moto bolognese solo con due cilindri. Mi viene in mente la battuta di un amico ducatista, il quale dice spesso “se una moto ha più di due cilindri, preferisco prendere l’auto”.
Il nuovo gioiello della Ducati
Quell’amico, ducatista vecchio stampo, è in attesa di novità da Borgo Panigale, lui come altri centauri forti dell’identità di uno dei marchi storici italiani più famosi al mondo. Rullo di tamburi, ducatisti e non, da Borgo Panigale ci fanno saper che una nuova Panigale bicilindrica sta per arrivare secondo la tradizione.
Abbracciando l’innovazione e la tecnologia che appartiene al mondo Ducati la nuova Panigale rappresenta un sogno per coloro che guardano le sfide in SBK. Un ritorno alle origini, perchè Ducati, come sempre, innova ma lo fa secondo i suoi canoni tradizionali per creare una continuità tra passato, presente e futuro.