Tantissime auto diesel Euro 5 non potranno più circolare nelle città italiane. Sono state immatricolate tra il 2009 e il 2015.
II mercato dell’automotive cambia e le normative europee diventano sempre più stringenti. Mettono all’angolo anche l’Italia e nel mirino ci sono i veicoli Euro 5. Dalle minacce si passa ai fatti. Dal primo ottobre potrebbero non circolare più in alcune aree del nord Italia, ma con un emendamento al Decreto Infrastrutture, attualmente in sede di conversione alla Camera, il Governo italiano ha proposto un rinvio al 31 ottobre 2026. Le regioni del Nord Italia interessate, Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, hanno quindi adottato misure restrittive, recepite nel decreto-legge n. 121/2023, in cui si prevede il sopracitato divieto di circolazione nei comuni con oltre 30.000 abitanti.
Ma tradotto in numeri circa un milione di veicoli attualmente in uso nel nostro Paese, immatricolate tra il 2009 e il 2015, andrebbero in pensione, lasciando molti italiani a piedi, costretti ad affrontare una nuova spesa per l’acquisto di un’auto di ultima generazione. Naturalmente questo ha una incidenza anche sul mercato dell’usato.
Euro 5, la morsa ai motori diesel
Matteo Salvini si sta battendo per una proroga ma al momento nulla di certo. Senza un intervento normativo, questi veicoli rischiano di non poter più circolare in molte aree urbane densamente abitate nel Nord Italia. Come si può immaginare sono tanti i modelli coinvolti dal divieto, per portare alcuni esempi: Nissan Qashqai, Juke, Ford Kuga, Volkswagen Tiguan, oltre ai BMW X1 e X3, e alle Audi Q3 e Q5, sempre Euro 5.

Auto di qualità che per dotazione e motorizzazione avrebbero ancora lunga vita. In pensione anche molte Fiat con il mitico motore Multijet, considerato troppo inquinante. Ma tante altre auto di note case costruttrici finirebbe in cantina o svendute sui mercati esteri. Sembra paradossale pretendere che vetture nuove con poco più di dieci anni siano messe su una lista nera che ne vieti la circolazione. Sarò nostra cura tenervi aggiornati nel caso vi fossero sviluppi, ci si augura un posticipo per tutti gli automobilisti del Nord Italia.