Il costruttore aveva licenziato quasi la metà dei lavoratori, pari a oltre 2.900 persone. Le startup cinesi di veicoli elettrici.
Il mercato asiatico dell’Automotive sta correndo a due velocità. Dopo un proliferare di aziende, i pesci grandi hanno mangiato quelli più piccoli, come spesso accade nell’economia. Per di più il trend delle EV sembra essere già terminato. Non è un caso che persino un colosso come BYD ha deciso di allargare la gamma a vetture ibride che hanno superato nettamente il numero di veicoli elettrici venduti nel 2024.
I cinesi hanno un costo del lavoro molto basso e potenzialità infinite. Sul piano industriale hanno spazi, il vantaggio delle terre rare e anche un Governo che sta favorendo la nascita di nuovi player del mercato dell’Automotive. Non è tutto quello oro quello che luccica perché ci sono anche start-up che non sono decollate.
L’ombra cala sulla Grande Muraglia
Neta è stata creata nel 2014 da Beijing Sinohytec e Zhejiang Yangtze Delta Region Institute dell’Università Tsinghua e ha sede a Jiaxing. Nel 2018 ha aperto un centro di ricerca sui veicoli autonomi nella Silicon Valley, in California e nel marzo 2019 ha aperto un centro design a Pechino. Ha ufficializzato la sua prima concept car nel 2017. Il primo SUV è stato proposto nel 2018 con il nome di Neta N01 ed è basato sulla piattaforma HPA. Nel 2022 è stata presentata la Neta S, una berlina sportiva elettrica con 1100 km di autonomia. Avrebbe dovuto essere un marchio in concorrenza con Tesla. Ora è fallito e non avrebbe abbastanza beni da rivendere per far fronte alle spese.

Arriverà presto la liquidazione fallimentare, che chiuderà la questione. La Casa era finita al centro di procedimenti giudiziari per inadempienze debitorie. Ben 100 dipendenti del brand Neta si sono riuniti nella sede a Shanghai per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati al presidente Fang Yunzhou, senza successo. I lavoratori hanno annunciato che pretendono i loro stipendi che non sono stati pagati dallo scorso novembre. I licenziamenti sono fioccati, dati i numeri a ribassi. Ben 152.000 immatricolazioni sono stati fatti nel 2022, crollati a quota 127.500 nel 2023 e a 64.500 nel 2024. Nella prima parte del 2025, le unità consegnate sono state appena 110.