Terribile tragedia sulle strade italiane: tre ragazzi perdono la vita in un incidente a bordo di una potentissima Porsche parcheggiata.
Presupposto numero 1: il problema non è la macchina, ma l’incoscienza dei guidatori. Troppe polemiche già si fanno sulla potenza delle supercar. Le auto sportive attuali sono le più sicure a facili da maneggiare della storia, grazie ad aiuti alla guida e livelli di sicurezza massimi. Il problema sta nell’idea collettiva che passare da un videogame alla strada sia una operazione elementare. Nessun simulatore di guida, nemmeno quello su cui si esercitano i piloti di F1, potrà mai replicare le sensazioni e i rischi connessi alla guida su una supercar sulle strade di tutti i giorni. 
Chi vuole fittare un’auto potente dovrebbe prima di tutto fare un bagno di umiltà, prenotare delle lezioni di guida con insegnati professionisti e, gradualmente, in pista avvicinarsi al brivido della velocità. Purtroppo, invece, tantissimi giovani sono inconsapevoli dei rischi. Noi facciamo la nostra parte e pubblichiamo con una cadenza regolare dei filmati di azioni spericolate che costano a volte multe salatissime, passaggi obbligati in officine o dei pit stop in ospedale. In questo caso non c’è stato scampo.
Muoiono 3 giovani nel ribaltamento della Porsche
Sono arrivati a 250 chilometri orari in 3 in una Porsche. La supercar era stata noleggiata nel pomeriggio dello stesso giorno da L.P., attraverso un’agenzia locale. Chi guidava aveva tutti i requisiti per farlo, ma non l’esperienza per andare alle massime velocità. Il ribaltamento, l’impatto contro un albero e infine le fiamme hanno segnato la vita di 3 ragazzi, tra i 21 e i 22 anni, nella tarda serata di sabato, sulla strada provinciale che collega Brindisi ad alcuni comuni della zona.
A bordo della Porsche distrutta nell’incidente viaggiavano L.P., 22 anni, che aveva noleggiato l’auto poche ore prima, e due sue amiche: S.C. e K.R., entrambe di 21 anni. Forse il giovane non si è reso conto della brutalità del motore della sportiva tedesca. Solo dopo aver domato l’incendio è stato possibile estrarre i corpi dai resti carbonizzati del veicolo distrutto. La normativa vigente in Italia non prevede limitazioni speciali per il noleggio, a differenza dell’acquisto o della guida privata, ma questo non porta a credere che la strada sia una pista. Forse, a Imola o Monza, si sarebbero salvati, ma sull’asfalto di una via pugliese, l’auto ha perso aderenza, andando ben oltre i limiti di velocità, e non c’è stato nulla da fare.
