Negli Usa si inizia a licenziare come se l’industria delle quattro ruote stesse collassando. Il major ha scelto di far fuori i suoi dipendenti anche in Canada.
La General Motors non esce più dal tunnel della crisi. In Canada ha deciso di ridurre un turno ai lavoratori per preparare il terreno a dei licenziamenti. I motivi sono sempre legati a una contrazione delle vendite. Se l’automotive europeo piange, quello nord americano non sorride. L’assemblaggio delle auto a Oshawa sarà ridotto a due turni. La Casa automobilistica ha spiegato che le “previsioni della domanda e all’evoluzione del contesto commerciale” hanno portato alla drastica decisione.
I dazi imposti da Trump stanno mettendo a dura prova tutti i brand che producono al di fuori dei confini americani. Alla fine il Presidente degli Usa con le maniere forti sta portando molti a spostare la produzione dal Canada e dal Messico sul suolo americano. L’azienda non vuole importare dal Canada la stessa quantità di Chevrolet Silverado di prima e quindi a rimetterci lo stipendio sono i lavoratori.
GM taglia centinaia di posti di lavoro in Canada
General Motors ha spiegato che il futuro dell’Oshawa Assembly non è in bilico. La produzione continuerà, anche perché va avanti dal 1918 e non vuole interrompere un trend che è sempre stato positivo. Verranno prodotti veicoli di nuova gen, se il mercato li vorrà. Per ora non risponde, positivamente, in Canada. Unifor non ha spiegato quanti posti di lavoro andranno persi. La CBC News ha stimato il numero a 700 persone.

La presidente nazionale del sindacato, Lana Payne, ha dichiarato: “Non permetteremo a GM di barattare posti di lavoro canadesi per ottenere il favore di Donald Trump. Tagliare il terzo turno all’Assemblea di Oshawa è una decisione sconsiderata che infligge un duro colpo ai nostri iscritti e minaccia di ripercuotersi sull’intera rete di fornitori di ricambi auto“. Payne ha poi annunciato che “i dazi di Trump sono progettati per schiacciare la produzione canadese” e che “GM non ha carta bianca per abbandonare i suoi impegni“.
Ha poi minacciato che “l’azienda ha sei mesi per risolvere la situazione” e ha concluso dicendo che “tagliare posti di lavoro ora ha delle conseguenze“. GM ha già sospeso la produzione presso lo stabilimento CAMI Assembly di Ingersoll, in Ontario. Lo stabilimento realizza i furgoni per le consegne BrightDrop, che hanno avuto una contrazione del mercato. Quando riprenderà la produzione sarà ridotto a un solo turno per il prossimo futuro. All’epoca, Unifor aveva dichiarato che ciò avrebbe comportato il “licenziamento a tempo indeterminato di quasi 500 lavoratori“. La situazione si sta facendo critica anche in Nord America.