C’è chi maltratta una iconica Ferrari per un’attività futile e non in linea con le caratteristiche della prima hypercar italiana.
Da appassionati di auto sportive vi sembra normale usare una Ferrari F40 per scopi di camping? I milionari si possono concedere anche queste follie per farsi notare. A Enzo Ferrari sarebbe venuta l’orticaria. Pur essendo prodotta in un numero limitato che venne, in seconda battuta, ampliato per rispondere alle tante richieste dei clienti del Cavallino, la F40 non era riservata. Possiamo dire che oggi la Casa modenese fa bene a selezionare, accuratamente, i proprietari delle nuove hypercar.
Non è possibile che un’opera d’arte possa essere usata per un camping. Sarebbe come appendere un Picasso accanto ai fumi di una cucina di una trattoria. La vettura italiana fu prodotta dal 1987 al 1998. La sua erede fu la F50, ma nessun’altra vettura creata dallo studio Pininfarina ha mai eguagliato il look della F40. Ci furono firme importanti, da Aldo Brovarone a Leonardo Fioravanti, passando per Nicola Materazzi e Pietro Camardella. Furono tante le menti geniali che furono messe intorno a un tavolo da Enzo per festeggiare i 40 anni della produzione della Casa modenese.
La F40 aveva soluzioni pioneristiche che le permisero di diventare per anni il punto di riferimento per Porsche, Lamborghini e Bugatti. Quando morì il Drake l’hypercar modenese, la prima della storia dell’automotive, era l’auto più veloce al mondo. I numeri sono ancora spaventosi oggi. I 478 CV (352 kW) a 7000 giri/min, coppia massima 577 Nm a 4000 giri/min garantivano una top speed di 324 km/h. Il cambio era manuale a 5 marce, più retromarcia, con frizione bidisco a secco e montato longitudinalmente. Il rapporto peso-potenza risultava di 2,58 kg/CV con una potenza specifica di 163 CV/litro. Lo scatto da 0 a 100 km/h avveniva in appena 4,10 secondi. Lo 0 a 200 km/h si copriva in 11,30 secondi. Vantava un coefficiente aerodinamico di 0,34. La 2 posti aveva un passo di 2.450 mm, la carreggiata anteriore di 1.594 mm e quella posteriore di 1.606 mm.
Ferrari, la F40 da camping
Ogni dettaglio dell’auto era sviluppato con una cura manicale. Il collezionista giapponese Takeshi Kimura ha scelto una vacanza in campeggio a bordo della F40. Il milionario ha voluto anche cucinare delle uova sul bollente sistema di scarico della vettura.
Date una occhiata alle immagini in alto, contenute nel video del canale YouTube Auto Adda. Oggi le F40 valgono una fortuna. Durante un’asta a Parigi, uno dei primi 24 esemplari prodotti ha superato i 2 milioni di euro. L’emblema del Made in Italy meriterebbe di essere trattata con i guanti.