In Italia sono attesi una miriade di nuovi posti di lavoro grazie a un investimento plurimiliardario. Il Governo rilancia il settore
L’evoluzione tecnologica tanto voluta dalle istituzioni a livello internazionale sta iniziando a sortire i primi effetti benefici. Anche in Italia vi sarà un rafforzamento radicale di un comparto che garantirà la resilienza nelle catene di approvvigionamento, andando a diminuire le dipendenze da Paesi esterni. Il settore ha appena avuto nuova linfa grazie a un investimento plurimiliardario che permetterà di poter dar vita a 1.600 posti di lavoro e questa possibilità è stata ben accolta dall’attuale Governo. 
Fondamentalmente, però, dietro questa iniziativa vi è l’European Chips Act, il quale è stato varato dall’Unione Europea. A ufficializzare ciò che sta avvenendo è stata una nota emessa da parte del Mimit, ossia il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Saranno ben 3,2 i miliardi di euro che una società con sede a Singapore, chiamata Silicon Box, ha deciso di investire nel nostro Paese e verranno erogati per poter dare ossigeno al comparto dell’automotive.
Più precisamente, verrà realizzata una nuova fabbrica che sarà specializzata in chiplet, ossia una tecnologia di microprocessori utilizzabili proprio per il settore automobilistico. “Silicon Box, in Europa, rappresenta un tassello che sino a ora era mancante per poter rafforzare la catena del valore”, afferma la nota del Mimit. Più precisamente, si tratta di un primo investimento nell’advanced back-end utilizzato per la produzione di chiplet.
L’investimento porterà 1.600 nuovi posti di lavoro
“Silicon Box andrà a rafforzare ulteriormente il settore del chip design, dell’assemblaggio avanzato e dei nuovi materiali nel nostro Paese”, si legge nella suddetta nota. “Quando l’investimento sarà a pieno regime, allora verranno generati circa 1.600 nuovi posti di lavoro diretti, oltre a tutti quelli indiretti che verranno generati per poter costruire la fabbrica”, dice infine il Ministero. 
Non si sa ancora di preciso dove sorgerà questo nuovo stabilimento ma, essendo Novara una zona strategica situata fra Torino e Milano, allora c’è una netta probabilità che sorgerà nella sua provincia.
Il Ministero lascia intendere che nei prossimi mesi valuterà il punto giusto dove nascerà, andando a valutare diversi fattori, come ad esempio quelli riguardanti le infrastrutture, il contesto e la presenza di università e centri di ricerca. In lizza, comunque, vi sono anche alcune città situate in Veneto e in Lombardia, ma Novara sembra essere la zona più giusta, giacché vi è già la presenza di un’area specializzata nel settore dei semiconduttori.
