Arriva una decisione dell’Unione Europea che potrebbe cambiare le carte in tavola e modificare i limiti di velocità anche in Italia
La nuova decisione dell’Unione Europea in merito ai limiti di velocità è destinata a far discutere. Si tratta di un tema molto dibattuto anche a livello continentale e che per ora non sta trovando il giusto risalto nel nostro Paese.
L’idea del Parlamento Europeo sarebbe quella di introdurre delle diversificazioni in base alla patente posseduta.
Il tema dei limiti di velocità è sempre piuttosto centrale quando si fa riferimento al Codice della Strada. Anche nell’ultima revisione voluta dal Governo Meloni, è stata messa mano ad alcuni aspetti che riguardano i veicoli più leggeri, come i monopattini e ai loro limiti da rispettare. Per quanto riguarda strade urbane ed extra urbane i valori di riferimento sono ormai gli stessi da decenni e differiscono da Paese a Paese. In Germania, come tutti sanno, non esistono limitazioni sulle arterie ad alta percorrenza, mentre in altri contesti ci sono ma con valori diversi rispetto ai nostri.
Ora il Parlamento Europeo aveva intenzione di modificare alcune regole relative alla velocità andando a incidere soprattutto sulle diverse patenti e sull’esperienza dei motociclisti. Si perché le varianti erano state studiate solo per le due ruote e per le varie categorie di licenze. In base al livello di esperienza del centauro si andava a cambiare il limite imposto.
L’Eurodeputata francese Karima Delli ha avanzato una proposta che prevedeva uno scaglionamento a prescindere dai valori stradali già presenti e che sarebbe servito a controllare i neo patentati.
Limiti di velocità, novità per i motociclisti: l’assurda proposta a livello europeo
Il cambiamento proposto a livello europeo era quindi rivolto solo ai motociclisti e a coloro i quali avevano da poco conseguito la licenza di guida.
Secondo la Delli doveva essere inserito un limite di 90km/h per i patentati A1, 100km/h per gli A2 e 110km/h per gli A normali. Un’idea piuttosto articolata che poco ha davvero a che vedere con la sicurezza stradale in senso stretto. Una complicazione che avrebbe portato potenzialmente solo ad una gran confusione, sia per i guidatori che per i controlli delle forze dell’ordine.
Fortunatamente, verrebbe da dire, la proposta avanzata ad inizio dicembre, è stata bocciata in questi giorni dalla Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo. Almeno per il momento, quindi, anche in Italia siamo salvi da possibili stravolgimenti del genere. Chissà ancora per quanto.