Ci sono azioni che quando si è in auto non bisognerebbe fare, o meglio andrebbero evitate in certe situazioni. Ecco quali sono.
Spesso quando si è in macchina si è portati a comportarsi in maniera un po’ troppo disinvolta, dimenticando che, pur trovandosi nell’abitacolo del proprio veicolo, si attraversano luoghi pubblici che impongono delle regole da rispettare.
In poche parole non ci si dovrebbe mai sentire al 100% liberi di fare ciò che si vuole quando si sta guidando. In particolare c’è un’azione comune a molti che viene compiuta senza troppo riflettere e che erroneamente si crede sia sempre consentita. Nulla di più sbagliato. Se infatti si viene fermati dalle forze dell’ordine si rischia una multa salata. Avete già capito a cosa ci stiamo riferendo? Se no, qui di seguito troverete la risposta.
Azioni da non compiere in auto: così si rischia una sanzione
Dal 2003 la Legge Sirchia impone il divieto di fumo nei luoghi chiusi, consentendolo solamente in quelli privati come le case, in aree specifiche appositamente segnalate con un cartello. Dal 2013, però, la normativa è diventata ancora più stringente con l’estensione del veto alle zone all’aperto in prossimità delle scuole, mentre nel 2016 la stessa regola è stata applicata anche agli spazi esterni degli ospedali. Forse in tanti non lo sanno, ma pure in diverse spiagge italiane non è più consentito di accedersi una sigaretta.
Fatta questa premessa la domanda a cui replicare è, cosa succede in macchina? Vale lo stesso principio? In realtà non vi sono delle imposizioni, tuttavia il decreto legislativo numero 6 del 12 gennaio 2016 ha posto in evidenza alcuni punti. Ad esempio l’articolo 24 comma 2 ci dice che i conducente di un autoveicolo, che sia in sosta o in movimento, non può fumare se ha a bordo persone al di sotto dei 18 anni o donne in stato interessante.
Se fermati dalla polizia e pescati in flagranza di reato, la sanzione amministrativa andrà dai 27,50 euro a 275 euro. Se poi fosse presente un under 12 la somma può aumentare fino a 500 euro. Lo stesso se vi è una donna incinta e vicina al parto. Concedersi una sigaretta in prossimità di ospedali e scuole comporta invece un esborso che può oscillare dai 27 ai 280 euro.
Va detto che in frangenti del genere il Codice della Strada è piuttosto severo. Normalmente procedendo al pagamento entro i cinque giorni successivi alla notifica si ottiene uno sconto, qui invece non è previsto. Sempre e comunque l’importo andrà versato per intero. Qualora si ritenga di essere nella ragione, vi è comunque la possibilità di fare ricorso. Il passaggio però andrà compiuto entro 30 giorni.
Oggigiorno, e questo vale soprattutto per le grandi città, il vizio del fumo è legato alla sigaretta elettronica. Per questo riguarda questa tipologia non vi è alcun tipo di paletto. Gli unici divieti sono: nelle scuole, nei centri di recupero e in quelli per l’impiego, negli istituti minori e sui mezzi pubblici. Eventualmente possono essere adottati anche negli uffici e nei ristoranti. Se ci si trova in Inghilterra tuttavia, bisogna stare attenti. Oltremanica la e-Cig è equiparata allo smartphone. In Germania, invece, è al vaglio il veto in abitacolo se tra i passeggeri ci sono minori e donne in gravidanza.
Sebbene finora l’opzione sia stata scartata, resta al vaglio la possibilità di estendere il divieto di fumare mentre si conduce un mezzo a motore tramite l’articolo 173 bis del CdS.