Chi ha comprato quest’auto pensava fosse una supercar: l’amara scoperta è stato il motore poco più potente di una Fiat Panda

Vi sono auto che non hanno una cavalleria da supercar, pur costando cifre da capogiro. Ecco cosa è accaduto in un caso specifico.

Non tutte le vetture sportive equipaggiano dei potenti motori sotto il cofano. In molti casi a fare la differenza sull’handling è il peso. Per muovere una massa massiccia occorre una maggiore potenza, tuttavia c’è chi ha rivoluzionato tutto, puntando su un concetto semplice ma geniale. Il padre delle vetture Lotus, Colin Chapman, annunciò che il meno sarebbe stato più.

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Amara scoperta con questa supercar (Ansa) derapate.it

“Less is more” divenne un credo vincente perché, specialmente sulle auto sportive, bisognerebbe badare al sodo. L’idea stride, fortemente, con la deriva dell’Automotive moderno, sempre più imbottite di tecnologie ed elementi che un tempo sarebbero risultati superflui. Per spingere al massimo una sportiva occorre alleggerirla di tutti quei componenti che la appesantiscono. Motivo per il quale in un’auto da corsa non vedrete megaschermi, impianti stereo, aria condizionata e tanti altri elementi che caratterizzano il comfort di un abitacolo di lusso.

Un peso contenuto consente di montare un motore meno potente come cavalleria ma molto più leggero. Ecco perché in molti non sanno che le Lotus sportive non presentano propulsori in linea con i competitor. In alcuni casi potrebbero essere visti come una delusione, dato che persino alcuni modelli utilitari come la FIAT Panda 100HP, prodotta dal 2006 al 2010, potevano vantare 100 CV ma occhio a dubitare delle performance delle piccole sportive inglesi, specialmente nei tratti misti. Guidarle è come sfrecciare su un kart carenato.

Auto, scoperta scioccante

Prendiamo in esame la Lotus Elise. Quest’ultima è una spider a due posti con motore centrale e trazione posteriore realizzata dalla Lotus a partire dal 1996. La prima gen, a tutto beneficio delle performance, era un peso piuma. Si sono ottenute così prestazioni di tutto rispetto perché il vero segreto della vettura inglese stava nel telaio in alluminio. Per la precisione si trattava di un telaio in estrusi di alluminio incollati, una soluzione all’epoca rivoluzionaria, capace di garantire elevata rigidezza torsionale e grande leggerezza.

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Lotus Elise (Ansa) derapate.it

La prima Elise ha rappresentato un punto fermo per le sportive leggere dell’epoca. Tante competitor, come la Mazda, si sono ispirate allo stesso concetto. A partire dall’anno 2000 sono state costruite dalla Elise alcune varianti coupé dalla natura ancora più sportiva con il nome Exige. Si trattava di vetture uniche nel loro genere che davano il loro meglio nei tratti misti. Ora è spuntato anche il SUV della Lotus. 

La terza serie ha solo 120 cavalli, equipaggiando un motore 1600 cc. Fu messa in vendita in Italia a partire da 39.600 euro. Un prezzo affare per una macchina divertentissima. Il segreto stava nel peso di soli 750 kg. Un fulmine con performance da capogiro. Nel settembre 2011 arrivò la Elise S dotata di un nuovo motore 1.8 2ZR-FE, conforme alle norme Euro 5 che, unito ad un compressore volumetrico Magnuson R900 (con tecnologia Eaton TVS), era in grado di sprigionare 220 CV a 6800 giri al minuto. Le prestazioni furono così migliorate con lo scopo di dare più brio ad una sportiva già ad altissimo grado di divertimento.

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