Come evitare il colpo di sonno alla guida dell’auto: i consigli che ti salveranno la vita

Esiste un nemico degli automobilisti che si chiama colpo di sonno. Ecco come evitarlo e cosa dice il Codice della Strada.

Quante volte dopo una estenuante giornata di lavoro, magari anche particolarmente stressante oltre che stancante, ci si è dovuti mettere in auto per tornare a casa. Sicuramente tante. Un’azione piuttosto rischiosa per la propria incolumità e quella degli altri, che andrebbe evitata, se possibile, preferendo i mezzi pubblici.

Colpo di sonno, in cosa consiste
Il colpo di sonno si possono evitare? (Canva) -Derapate.it

Ma siccome la cosa non sempre è fattibile, vi daremo ora alcuni consigli su come proteggersi dal rischio di un colpo di sonno mentre si è al volante. Non va dimenticato che proprio la sonnolenza è una delle prime cause di incidenti con esito fatale, di conseguenza è fondamentale adottare i giusti comportamenti per evitare di rimanere coinvolti in un simile episodio.

A dare una mano, ci pensano gli ADAS, sensori e rilevatori inseriti nelle vetture di nuova generazione, spesso come dotazione di bordo standard e non come costosi optional che dovete aggiungere, proprio per attivarsi quando avvertono che qualcosa non sta andando come dovuto: Tesla ad esempio ha un sensore che vi avverte se vi state addormentando. Ma non servono tecnologie simili, per salvarsi da questa eventualità, solo alcune accortezze.

Colpo di sonno, cosa fare per evitarlo

Intanto cominciamo con il chiarire di cosa si sta parlando. Il colpo di sonno è improvviso e può avere una durata che varia da pochi secondi – comunque fatali alla guida – ad un minuto che, come facile intuire può avere effetti devastanti, in quanto fa sì che il veicolo prosegua da solo alla cieca, senza nessuno in grado di effettuare le manovre necessarie, si pensi ad esempio una frenata brusca per un rallentamento. Stando ai dati forniti dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno, le sensazioni che si provano sono le medesime dello stato d’ebbrezza, ossia riflessi alterati e difficoltà nella percezione di un pericolo.

Le cause di tale torpore sono da ricercare nelle scarse ore di sonno, nei disturbi dello stesso come l’insonnia o le apnee notturne, la grande stanchezza, l’assunzione dei farmaci con effetto depressivo sul sistema cardio-circolatorio, criticità nella digestione, consumo di sostanze alteranti e vita poco regolare, ad esempio se si è lavoratori notturni.

 Se si sa di dover affrontare un lungo viaggio, è bene utilizzare la strategia comune ai conduttori dei bus e delle corriere. Ogni due ore è opportuno fare una sosta. Parcheggiare in un posto sicuro, magari in una zona di servizio e lì trascorrere almeno dieci minuti o un quarto d’ora. Bere bevande che possano svegliarvi, come quelli contenenti caffeina, teina o taurina.

Possibilmente evitare di mangiare in maniera abbondante, soprattutto troppi carboidrati o alimenti contenenti zuccheri. E se si sta guidando di notte, è preferibile tenere la luce accesa e se non si è soli parlare con il passeggero è un ottimo modo per distrarsi. Qualora invece si fosse soli alzare il volume della musica e non guardare un punto fisso davanti a sé per troppo tempo. Infine, sembra scontato dirlo, bisognerebbe guidare solamente se riposati.

Incidenti colpo di sonno, Codice della Strada
Incidenti per colpo di sonno, cosa si rischia (Canva) Derapate.it

Sul tema il Codice della Strada si esprime all’articolo 141, al comma 2, in cui si specifica che il conducente deve essere sempre nel pieno controllo della sua vettura, così da poter garantire un intervento per fermare il veicolo. Qualora si dovesse essere protagonisti di un incidente imputabile al colpo di sonno, la sanzione va dai 42 ai 173 euro, anche di più se assieme sono state compiute altre infrazioni.

La Corte di Cassazione ha stabilito in diverse sentenze che il colpo di sonno non può essere definito una “causa di forza maggiore” essendo evitabile. Se poi nel sinistro provocato venissero registrati dei decessi, l’ipotesi diventa di omicidio stradale.

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