Questa berlina Fiat ha fatto innamorare tutti: sarà per i 3 titoli del mondo?

Nel suo periodo più glorioso la FIAT ha creata modelli rimasti nel cuore di tutti. Uno dei più celebri ha ancora vinto nelle competizioni.

Qualche giorno fa dalla propria auto Flavio Briatore faceva una diretta Instagram in cui sosteneva che sulle strade della Penisola non vi è traccia di macchine italiane, non fosse per qualche “vecchia carretta della FIAT”. A modo suo, il manager di Verzuolo, oggi impegnato nella promozione della F1 nel mondo dello spettacolo, denunciava lo stato imbarazzante in cui, da qualche anno a questa parte, versa l’automotive italico, in termini di produzione.

FIAT 131 da urlo
FIAT 131 (AdobeStock) – Derapate.it

Eppure non è stato sempre così. In un passato neppure tanto remoto lo Stivale è stato un riferimento assoluto nella creazione di veicoli per tutte le tasche, dalle utilitarie, alle berline, fino allo sportive. Per un lungo periodo ha saputo mettersi in evidenza, poi però, all’improvviso, l’ingranaggio si è inceppato e la sua catena realizzativa è stata fagocitata dai colossi asiatici e in parte da quelli di Germania e Francia.

Un vero peccato, soprattutto perché alcuni dei modelli progettati nel Bel Paese hanno fatto la storia del settore. Un esempio è rappresentato dell’auto di cui andremo a parlare.

Lo desideravano tutti, ecco il gioiello della FIAT

Prima di perdere il suo allure l’azienda fondata da Giovanni Agnelli a Torino rappresentava una certezza per quanto concerne la qualità e lo stile dei suoi prodotti, prova ne è la 131. Presentata nel capoluogo piemontese nel 1974 in concomitanza con lo scoppio della Guerra del Kippur, la vettura inglobava in sé le caratteristiche di austerità e minimalismo richieste dalla crisi petrolifera. Tutto ciò, però, senza rinunciare alla sicurezza e alla comodità.

A dispetto delle premesse che avrebbero potuto essere non particolarmente esaltanti, fece subito un grande successo sul mercato e pure nelle competizioni, aggiudicandosi ben tre Mondiali rally consecutivi.

FIAT 131 da urlo
FIAT 131 (AdobeStock) – Derapate.it

Il segreto dietro al suo appeal era la robustezza, quella ambita dall’italiano medio desideroso di affrontare lunghi viaggi per andare in vacanza, senza spendere troppo. Insomma, in un attimo seppe diventare la macchina delle famiglie.

Tra le novità tecniche sfoggiate citiamo la cellula indeformabile, il retro e l’avantreno resistenti ad ogni tipo di contatto, i paraurti incassati per garantire una maggiore elasticità e i lamierati imbullonati.

Una delle peculiarità di questo veicolo, è da ritrovarsi anche nel nome. Accanto al numero si leggeva infatti Mirafiori, in omaggio allo stabilimento che gli aveva dato vita assemblandolo. Interessante notare come la quattro porte registrò un record di vendite negli Stati Uniti. Gli allestimenti furono due, Mirafiori e Mirafiori Special, il primo più conveniente nel prezzo, il secondo più rifinito e dotato di doppi gruppi ottici circolari anteriori.

Ne venne diffusa una seconda serie nel 1978, con l’innesto di una nuova variante, la Supermirafiori, con cerchi a forma di quadrifoglio in lamierato stampato. Il cuore corsaiolo si fece evidente nella 2.0 litri da 115 cv denominata Racing, mentre nel 1981 venne effettuato un ultimo aggiornamento prima della definitiva uscita di scena avvenuta nel 1983 con il passaggio di consegne alla Regata.

Per quanto concerne il modello del ’74 montava un motore derivato dalla 124, un 1.3 da 65 cv e un 1.6 da 75 cv. Il cambio manuale era a quattro o cinque rapporti. Quello automatico a tre. I consumi erano discreti e la velocità massima di 180 km/h.

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