Donne, svelato finalmente il segreto: ecco perché vivono più a lungo degli uomini

Che le donne vivano più degli uomini è un dato piuttosto assodato. Ma perché il gentil sesso vive più a lungo? Lo rivela una ricerca.

L’aspettativa di vita è aumentata in generale nella popolazione. Paradossalmente, proprio le cause di questo miglioramento hanno fatto emergere delle differenze di longevità tra le due metà del cielo. Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori.

Anziana con mela in mano
Derapate.it

Donne, vivono più a lungo degli uomini. Lo dicono i dati Istat. In Europa le donne vivono mediamente 5,5 anni in più degli uomini. Nel 2019 la speranza di vita alla nascita nei Paesi dell’Unione Europea era di 84 anni per le donne e di 78,5 anni per gli uomini. Una differenza che si ritrova in tutti gli Stati membri.

Le maggiori differenze nel 2020 si sono riscontrare in Lituania, dove le donne vivono quasi dieci anni in più degli uomini: 80 anni contro 70,1. Rilevanti gli scarti anche in Lettonia (80,1 per le donne, 70,9 per gli uomini: 9,2 anni di differenza) e Estonia (donne: 82,7, uomini: 74,2, una differenza pari a 8,5 anni).

Malgrado ciò, rispetto al 2002 la forbice dell’età tra uomini e donne si è assottigliata. Allora infatti la differenza era in media di 6,6 anni a favore delle donne. Anche allora gli Stati dove il divario tra donne e uomini è risultato maggiore sono stati i Paesi baltici: Lituania, Lettonia ed Estonia (+11,5 anni in Lituania, +11,4 anni in Lettonia e +11,3 in Estonia).

Se guardiamo invece al Paese europeo dove la speranza di vita delle donne è più alta, la medaglia d’oro della longevità femminile nel 2020 è andata alla Francia (85,3 anni). A completare il podio Spagna (85,1 anni) e Finlandia (85,0). In fondo alla classifica Bulgaria (77,5 anni), Romania (78,4) e Ungheria (79,1). Il Paese europeo dove gli uomini vivono più a lungo invece è Malta (80,8 anni), quello dove vivono di meno è, anche in questo caso, la Bulgaria (69,9 anni).

Perché le donne vivono più degli uomini?

Il gap tra le due metà del cielo, per quel che riguarda la lunghezza della vita, appare dunque un dato di fatto confermato dalle statistiche. Ma a cosa è dovuto questo divario?

Niente di arcano, nessuno elisir di lunga vita custodito con gelosia. Le cause, stando agli scienziati, vanno ricercate altrove. Secondo la rivista «Le Scienze» le differenze tra i due sessi nell’aspettativa di vita registrate nei Paesi sviluppati sono dovute principalmente a… problemi di cuore. Ovvero al fatto che la mortalità maschile per cause cardiovascolari è maggiore di quella femminile.

Si tratta però, secondo uno studio, di un fenomeno abbastanza recente. La maggiore longevità femminile infatti ha cominciato a manifestarsi soltanto a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento, col graduale miglioramento delle condizioni generali di vita e col progresso della scienza medica.

Le cause della differenza di mortalità tra uomini e donne

Dunque che in tutto il mondo le donne vivano più a lungo degli uomini è un fenomeno emerso solo in tempo relativamente recente (durante la coda del XIX secolo) e all’origine ha principalmente delle differenze tra uomini e donne nella mortalità cardiovascolare.  A rivelarlo è stato uno studio dei ricercatori della Southern California University. La scoperta del gruppo di ricerca guidato da Eileen M. Crimmins è stata pubblicata in un articolo apparso sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”.

I ricercatori hanno preso in esame le statistiche della mortalità relative a oltre 1.700 persone nate nel periodo 1800-1935 in 13 Stati sviluppati. In quel periodo diversi fattori (miglioramento delle condizioni di vita della popolazione generale, progresso della medicina e delle cure, prevenzione delle malattie infettive) avevano fatto aumentare significativamente l’aspettativa di vita.

I dati raccontano però anche un’altra storia: cioè che l’aumento della speranza di vita è stato molto più corposo nella popolazione di sesso femminile.

Il ruolo delle malattie cardiovascolari all’origine del gap

Entrando più nel dettaglio, gli autori della ricerca si sono accorti che le differenze tra i due sessi nel campo della longevità si concentravano prevalentemente in una determinata fascia d’età: quella compresa tra i 50 e i 70 anni, per sparire bruscamente una volta passati gli 80 anni.

Considerando poi i dati sugli adulti over 40, i ricercatori hanno scoperto uno spartiacque temporale. Infatti negli individui nati dopo il 1880 il tasso di mortalità femminile si è abbattuto con una velocità del 70% superiore a quello maschile. Stando all’analisi portata avanti dal team di Crimmins, il gap nella mortalità è riconducibile soltanto per il 30% a malattie associate al fumo. Per la maggior parte la differenza è legata invece alle malattie cardiovascolari.

Maggiore longevità femminile: un “effetto collaterale” del benessere?

In pratica siamo davanti a un “effetto collaterale” del maggior benessere. Per gli autori infatti il generale miglioramento delle condizioni di salute e di vita ha fatto emergere anche il più alto rischio di patologie cardiovascolari nel sesso maschile, e questo sia nell’ordine biologico che in quello genetico.

Come ha spiegato Caleb Finch, coautore dello studio, il dato emerso è che «la mortalità per cause cardiovascolari ha un diverso impatto negli uomini e nelle donne, specialmente nella mezza età e nei primi anni della terza età». Quello che rimane ancora da capire, spiega Finch, è «quale sia l’origine di questa differenza, e che peso hanno i diversi fattori biologici congeniti o di protezione, come gli ormoni». Per comprenderlo a fondo serviranno altri studi in diversi Paesi. In particolare bisognerà approfondire la maggiore vulnerabilità maschile sul piano genetico e cellulare, mettendo in relazione questi dati con altri dati sanitari della popolazione più anziana.

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