Ducati, inizio che fa tremare la MotoGP: un dato la fa già entrare nella storia

La casa di Borgo Panigale in MotoGP ha iniziato con il verso giusto l’annata. I fan della Ducati possono sognare in grande.

La Ducati ha stappato la stagione con due vittorie di due piloti italiani. I centauri dell’Academy VR46 hanno preso in mano le redini della MotoGP. Il campione del mondo Pecco Bagnaia in Portogallo è stato, assolutamente, irrefrenabile, vincendo sia la prima storica Sprint Race della top class che la gara domenicale.

Ducati MotoGP (Ansa)
Ducati MotoGP (Ansa)

Grazie alle migliorie tecniche degli ingegneri capitanati da Dall’Igna la Desmosedici GP23 è, ulteriormente, migliorata in termini di erogazione, bilanciamento e aerodinamica. Nel corso degli ultimi anni il tecnico veneto ha stravolto i dettami della MotoGP, andando oltre i soliti paradigmi tecnici che avevano caratterizzato gli anni d’oro delle moto giapponesi. Dal 2020, infatti, in classifica costruttori ha sempre e solo festeggiato la casa di Borgo Panigale, prima con la premiata ditta Dovizioso – Petrucci e, successivamente, con Bagnaia e Miller, promossi dal team Pramac nella squadra corse ufficiale nel 2021.

L’alfiere di punta sarebbe dovuto essere l’australiano che seguendo le orme di Casey Stoner avrebbe desiderato di vincere il titolo mondiale in sella alla Rossa. È emerso con grande determinazione, invece, Bagnaia, capace già nel finale di stagione del 2021 di avvicinarsi all’ambita corona iridata, vinta con merito da Fabio Quartararo.

Pecco, nonostante un inizio complicato nel 2022 è riuscito a rimontare 91 punti al campione francese, conquistando a Valencia il suo secondo riconoscimento iridato in carriera, il primo in assoluto lo aveva messo a segno in Moto2 nel 2018. Lo strapotere tecnico della Ducati Desmosedici ha fatto la differenza nel testa a testa con il Diablo di Nizza, ma va detto che, alla fine, solo un ducatista ha conquistato 7 gare.

Bagnaia e Bezzecchi sugli scudi

Il 2023 di Pecco è iniziato con dei test prestagionali da sogno. I risultati hanno subito tranquillizzato i fan della Ducati. Pecco si era molto lamentato l’anno prima della moto, arrivando a dichiarare che non avrebbe voluto ricoprire il ruolo di tester. Sulla scorta dell’esperienza del 2022 in Ducati hanno scelto di perfezionare la GP22, aggiungendo giusto dei dettagli tecnici che potessero accrescere, immediatamente, il feeling del campione del mondo.

A giudicare dalla prima uscita stagionale in Portogallo si è trattata di una scelta opportuna che ha spianato la strada al torinese con una doppia vittoria senza appelli. Che la Ducati sarebbe stata la moto migliore del lotto sembrava abbastanza scontato, ma che avrebbe vinto le prime 2 gare con 2 piloti italiani diversi è stata una piccola sorpresa. Marco Bezzecchi, infatti, dopo aver sfiorato il successo nella seconda Sprint Race ha messo tutti in riga sul bagnato del GP domenicale. Il ragazzo cresciuto nell’Academy Valentino Rossi ha dimostrato di aver fatto uno step in avanti mostruoso.

Dopo aver chiuso il 2022 in MotoGP con il prestigioso riconoscimento di rookie dell’anno, il romagnolo potrebbe andare a ricoprire il ruolo che è stato, nella scorsa stagione, dell’outsider Bastianini. Quest’ultimo, infatti, trovò il modo di conquistare quattro vittorie che lo portarono nella prima fase di campionato a potere ambire a qualcosa di più del terzo posto finale in graduatoria. Il Bez, a differenza di Enea, sembra anche più costante.

Festa Ducati in MotoGP

Il giovane del team Mooney VR46 ha dato sfoggio d’intelligenza anche nella tappa di Portimao, strappando un ottimo terzo posto alle spalle di Bagnaia e Vinales. A questo punto è anche lecito sognare perché il feeling in sella alla Desmosedici appare già molto accentuato. La caduta di Pecco Bagnaia, naturalmente, gli ha spalancato le porte del primato in classifica piloti, ma a giudicare dagli alti e bassi del torinese, a poter fare la differenza potrebbe essere la regolarità del romagnolo.

Avrebbe del clamoroso una lotta interna tra piloti della stessa marca che non siano della stessa squadra ufficiale. Bastianini e Bagnaia erano i rivali annunciati. La rottura della scapola, a causa dell’incidente con Luca Marini, nella prima storica Sprint Race della classe regina ha messo KO Enea. Ora sta a Bezzecchi confermarsi nelle successive tappe, provando a conservare la leadership più tempo possibile.

Marco ha celebrato la vittoria numero 72 per Ducati, esattamente come il suo numero sul cupolino. mentre Bagnaia conquistò la sessantatreesima vittoria per la casa di Borgo Panigale, come il suo numero. Oggi il 63 è diventato #1 e tutto ciò lascia ben sperare Marco Bezzecchi.

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