MotoGP, Ducati e la sfida mondiale: l’assillo di Dall’Igna era un altro

Il geniale tecnico della Ducati ha svelato cosa lo motiva a dare il massimo. Dopo un 2022 record, ecco quali sono gli obiettivi della casa di Borgo Panigale.

Vi sono stagioni ripetibili e cicli che, invece, hanno una durata molto lunga. La Ducati nel 2022 ha vinto sia in MotoGP che in Superbike dimostrando uno strapotere tecnico difficile da colmare per gli avversari. La squadra è stata infallibile nella massima categoria delle moto derivate di serie anche in questo inizio 2023 e vorrà replicare anche nella top class del Motomondiale.

Ducati Ing. Dall'Igna (LaPresse)
Ducati Ing. Dall’Igna (LaPresse)

Per farlo i tecnici hanno scelto di perfezionare una Desmosedici, già all’apice a fine 2022. Rispetto all’annata vittoriosa precedente la squadra corse ufficiale ha preferito gestire in modo diverso delicate giornate di test in Malesia, facilitando la vita all’alfiere di punta. Il campione del mondo Pecco Bagnaia si è subito trovato a suo agio in sella alla Desmosedici GP23.

Quest’anno al suo fianco avrà un avversario, in teoria, più ostico rispetto a Jack Miller, passato in KTM. La casa di Borgo Panigale ha scelto di promuovere dal team Gresini Enea Bastianini. Quest’ultimo ha già messo in difficoltà Bagnaia in diverse tappe del 2022, conquistando quattro vittorie contro le sette del campione del mondo torinese.

La squadra ufficiale della Ducati si è rinforzata, ulteriormente, per proseguire la striscia positiva anche in classifica costruttori che è cominciata nel 2020 con la premiata ditta Dovizioso – Petrucci. Miller al fianco di Bagnaia ha fatto un buon lavoro ma più come team player che nel ruolo che avrebbe dovuto svolgere. Ad emergere come prima guida, infatti, è stato Bagnaia, capace in due anni di salire sul tetto del mondo nel box dove avevano, precedentemente, fallito campioni come Jorge Lorenzo e Valentino Rossi.

Gli obiettivi della Ducati nel 2023

L’ingegnere dall’Igna ha riconosciuto l’altissimo valore di tutti gli elementi della squadra, compresi gli ingegneri che lavorano al fianco dei piloti. Dopo i test prestagionali in Malesia le aspettative sono salite alle stelle e non riguardano solo Bagnaia e Bastianini. I piloti del team Pramac, di quello Gresini e del Mooney VR46 avranno grosse chance di lottare per podi e vittorie nel 2023.

I primi avversari dei ducatisti ufficiali sembrano essere proprio gli altri piloti in sella alla Desmosedici GP23, ma come ha fatto la Rossa a raggiungere un livello così elevato? La Ducati ha avuto molta pazienza, come ha confessato Gigi Dall’Igna ai microfoni di Speedweek. “Certo, non è facile finché non si ottengono i risultati desiderati. Ma era importante che la Ducati migliorasse rispetto al 2015. Dal 2017 lottiamo ogni anno per ottenere buoni risultati”, ha spiegato Dall’Igna.

La preoccupazione di Dall’Igna

Se non raggiungi il tuo obiettivo e non ottieni i risultati che desideri, non puoi essere felice e contento – ha analizzato Dall’Igna – fino al 2022 posso rivelare adesso che i risultati del Mondiale Superbike erano la mia più grande preoccupazione. Perché la Ducati ha ottenuto ottimi risultati in Superbike per tanti anni. E ci è voluto troppo tempo per vincere di nuovo la Coppa del Mondo”.

Il segreto dei trionfi della Ducati? “Tutte le persone coinvolte nei nostri progetti sono competitive, vogliono avere successo. Tutti vogliono ottenere lo spazio di cui abbiamo bisogno. Cerco sempre di capire cosa vogliono i piloti, anche se spesso i rider non riescono ad articolarlo chiaramente. Quando un pilota solleva un problema, tutti in Ducati si sforzano di capirlo, non solo io. Siamo una squadra!”, ha chiosato il tecnico veneto.

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