Patente di guida: cosa cambia quando si compiono 50 anni

L’età che avanza comporta delle modifiche nella gestione della patente di guida. Ma quali sono i punti fondamentali che cambiano.

La patente di guida è quel documento imprescindibile che ci consente di condurre un veicolo che sia a due o a quattro ruote, ad uso privato o pubblico nel pieno rispetto delle norme vigenti in Italia. Per ottenerlo, bisogna aver compiuto 18 anni, aver svolto un esame di teoria relativo al Codice della Strada, e uno di pratica per dimostrare di sapersi muovere nel traffico.

Patente (AdobeStock)
Patente (AdobeStock)

La licenza più diffusa è la B, quella dedicata alle classiche autovetture e normalmente ha una durata decennale. Dopodiché sarà necessario fare il rinnovo. Questo è costituito semplicemente da una visita medica che verifica che vi siano le condizioni fisiche ideali per confermare  il permesso.

Ma cosa succede quando si diventa più anziani? In questo approfondimento analizzeremo tutti gli step da compiere.

Patente di guida, tutte le informazioni utili

Riprendiamo nel dettaglio i passi da compiere per poter ottenere l’agognato permesso per guidare in strada. Per prima cosa è necessario iscriversi a scuola guida e frequentare dei corsi per apprendere le nozioni relative alla viabilità. Se la licenza che vogliamo predere è per un ciclomotore o una Mini Car, possiamo cominciare a 16 anni, altrimenti bisogna attendere la maggiore età.

Va sottolineato che la componente scolastica, ovvero quella che precede la prova dal vero al volante, deve essere replicata se si perdono tutti i punti causa multe e infrazioni, e se per lo stesso motivo di riceve la revoca del documento.

Se poi per caso ci si mette in abitacolo sapendo di circolare con documento scaduto, essendo in violazione dell’articolo 126 del CdS comma 11, si ricevono dai 155 ai 624 euro di sanzione pecuniaria.

Per quanto concerne i rinnovi, abbiamo spiegato che questi vanno fatti ogni 10 anni. Ne consegue che, conseguita la patente a 18 anni, il primo rinnovo sarà a 28, quindi a 38, a 48, e così via. Raggiunte le 50 primavere, però, bisognerà sottoporsi alla visita medica ogni lustro. Per capirci, se la scadenza cade quando si hanno 51 anni, a 56 bisognerà ripresentarsi. Dopo i 65 anni il margine scende ancora e si riduce ad un triennio. Superati gli 80 ogni ventiquattro mesi.

La ragione che porta ad una maggior continuità dei controlli è puramente sanitaria. Qualcuno potrebbe obiettare che in giro ci sono novantenni più svegli di molti giovani, e questo è verissimo. Ma, con il trascorrere del tempo possono venire meno, ad esempio l’udito, o peggio ancora la vista, due sensi fondamentali quando ci si addentra nel traffico. Si pensi solo per il colore dei semafori, o per il suono dell’ambulanza.

In poche parole, più si invecchia più è alto il rischio di non essere in grado di muoversi autonomamente su un mezzo a motore. Per ottenere il rinnovo, occorre recarsi in autoscuola, possibilmente quella in cui si è conseguita la licenza, ma non è obbligatorio ed informarsi quando è disponibile il dottore. Fissato l’appuntamento, si viene sottoposti perlopiù ad una normale visita oculistica, di quelle veloci da negozio di ottica. A quel punto, se non emergono criticità, verrà prodotta una nuova patente, inviata dopo circa una settimana al proprio indirizzo abitativo. Al termine della vista verrà prodotto soltanto un certificato di idoneità.

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