La nascita della Superbike: un sogno lungo una vita

La Superbike è una delle più grandi competizioni di moto al mondo, ma non tutti si ricordano quando sia nata questa favolosa corsa.

Attualmente si può dire senza colpo ferire che la Superbike sia stata in grado praticamente di eguagliare il grande nome del MotoMondiale, con le due competizioni che ormai vengono seguite dagli appassionati praticamente in parallelo, ma non tutti sanno la nascita di questo mito.

SBK (LaPresse)
SBK (LaPresse)

Il mondo della Superbike ha visto accrescere sempre di più la propria popolarità in questi ultimi anni, con il successo di Alvaro Bautista a bordo della sua Ducati che è stato festeggiato e osannato.

Non si può dire che ha avuto le stesse celebrazioni di Pecco Bagnaia, ma siamo davvero più o meno stati sulla stessa lunghezza d’onda, perché dove c’era il piemontese accanto lui vi era anche lo spagnolo.

La Superbike dunque è diventata una competizione sempre più apprezzata in giro per il mondo e per questo bisogna dare merito a una persona che forse nemmeno lui avrebbe mai immaginato un tale trionfo.

Stiamo infatti parlando di Steve McLaughlin, un pilota statunitense che aveva avuto modo di correre in diverse circostanze nelle categorie statunitensi nelle classi gestite da AMA, con la Federazione che ormai voleva puntare sempre più in alto.

L’idea era quella di poter far sì che le più belle motociclette di serie potesse sfidarsi in pista, in modo tale da stabilire una volta per tutto qual era la moto più prestazionale e più veloce del mondo.

Eravamo però solamente nel 19733 quando McLaughlin cercò di spingere la nascita della Superbike, con il primissimo evento che fu il “Superbike Production” che si disputò nel circuito di Laguna Seca.

Lo sviluppo si fece sempre più evidente, con gli statunitensi che non vedevano l’ora di assistere alle nuove gare in pista di questi eccezionali piloti, per questo motivo nacque un clamoroso tornaconto economico che fece capire come l’idea fosse quella corretta.

McLaughlin era talmente orgoglioso di quello che era riuscito a creare attorno alla Superbike che non ebbe problemi nel definirla come l’idea più americana che ci potesse essere.

Dagli Stati Uniti al mondo: la Superbike conquista tutti

Dunque per circa 15 anni, dal 1973 al 1988, la Superbike aveva avuto modo di far divertire il pubblico a stelle e strisce che non dava grande peso al MotoMondiale, considerato troppo europeo.

Quando però un prodotto funziona è normale che faccia gola anche in tutto il resto del pianeta, tanto è vero che l’Europa e il Giappone si resero conto che questa poteva essere davvero una grande occasione.

La Superbike così si sviluppò a tal punto che nel 1988 fu obbligatorio dare il via al primo leggendario Mondiale di categoria della storia.

Gli Stati Uniti erano molto avvantaggiati, in particolar modo per quanto riguarda i piloti che sapevano benissimo come spingere al massimo le loro due ruote e il primo Mondiale venne vinto da Fred Merkel su Honda.

Il successo statunitense fu quasi una costante per i primi sei anni, con Merkel che fece la doppietta l’anno seguente, Doug Polen che vinse nel 1991 e nel 1992 e Scott Russell che trionfò nel 1993, con il francese Raymond Roche che fu l’unico a spezzare il dominio nel 1990.

Da quel momento in poi ogni angolo della Terra aveva modo di poter lanciare il proprio grande campione su due ruote in Superbike e il successo in breve tempo fu tale che permise alla competizione di diventare quel favoloso esempio di Motorsport che è oggi.

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