Bagnaia come Valentino Rossi? Ecco com’è arrivata la svolta

Il pilota torinese della Ducati ha seguito la strada vincente del suo maestro. Pecco Bagnaia deve molto a Valentino Rossi.

Dopo aver vinto tutto nel Motomondiale, il nove volte campione del mondo ha deciso di lanciare una Academy per favorire l’inserimento ad alti livelli di tante giovani promesse. Pecco Bagnaia è riuscito lì dove anche il primo prodotto della “scuola VR46” aveva fallito. Franco Morbidelli, infatti, sfiorò il titolo in top class nel 2020 in un’annata molto particolare. In assenza del re Marquez la MotoGP ha proposto, nelle ultime tre pazze stagioni, tre campioni diversi.

Valentino Rossi e Bagnaia (ANSA)
Valentino Rossi e Bagnaia (ANSA)

Dopo Mir e Fabio Quartararo, nello scorso campionato si è imposto Francesco Bagnaia. Quest’ultimo ha compiuto una vera e propria impresa. Il rider torinese ha saputo recuperare un distacco che dopo il Sachsenring era salito a ben 91 punti dal campione francese della Yamaha. Da Assen in avanti il ducatista ha dominato la scena come un veterano della categoria, conquistando ben 7 trionfi nel 2022. La vittoria più importante è giunta sul tracciato malesiano dove il #63 ha ipotecato il titolo. L’italiano, nonostante le pressioni, è stato bravo a cambiare approccio, commettendo meno errori e migliorando nell’interpretazione dei Gran Premi.

Già nel 2021 aveva fatto sfoggio delle sue qualità velocistiche, ma senza la giusta costanza. La sfida al Diablo, nonostante un mismatch evidente tra la M1 e la Desmosedici GP22, è stata complessa. Pecco è stato capace di effettuare una rimonta record, che non era mai riuscita a nessuno nel passato di questa categoria. Nessun ducatista, inoltre, era stato in grado di vincere 4 gare di fila, nemmeno l’immenso Casey Stoner. Dopo anni ad inseguire la corona iridata con campioni esperti come Valentino Rossi, Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo, la Rossa ha finalmente sfatato il tabù Stoner. Quest’ultimo era stato l’unico, nel 2007, a portare la casa di Borgo Panigale sul tetto del mondo.

La Desmosedici GP22 si è rivelata un prodigio di ingegneria, grazie alle innovazioni dell’ing. Luigi Dall’Igna. Il tecnico veneto ha coadiuvato un gruppo di professionisti straordinari, annichilendo la concorrenza giapponese. Nella crescita esponenziale di Pecco Bagnaia c’è lo zampino anche di Valentino Rossi. Nel 2022 il Dottore ha lanciato anche il suo team in MotoGP. I risultati sono già sotto gli occhi di tutti e chi è passato dall’Academy, oggi, è arrivato ai vertici della top class. Pecco, naturalmente, è diventato il prodotto più vincente della scuola del campione di Tavullia.

Il segreto del successo di Bagnaia

Dopo 50 anni un centauro italiano è tornato a festeggiare in sella ad una moto italiana. L’ultimo a riuscire nell’impresa era stato Giacomo Agostini sulla Mv Agusta nel 1972. Il torinese aveva già ottenuto un titolo in Moto2, nel 2018, nel team SKY Racing VR46, alla guida di una Kalex. Pecco Bagnaia, nel corso della stagione più complessa della sua carriera, ha ricevuto i consigli di Valentino Rossi. La Rossa di Borgo Panigale ha conquistato tutti e tre i titoli mondiali, nella classifica piloti, costruttori e dei team. Una annata trionfale, forse irripetibile. I vertici della squadra emiliana hanno già ammesso che l’obiettivo è aprire un ciclo vincente. Per questo motivo hanno scelto di affiancare a Pecco un altro prospetto di assoluto rilievo. Enea Bastianini, dopo i 4 acuti in sella alla Desmosedici GP21 del team Gresini, avrà l’occasione della vita.

Pecco Bagnaia, dal canto suo, farà di tutto per difendere la corona iridata conquistata con merito nella passata stagione. La casa di Borgo Panigale, per festeggiare l’annata trionfale, ha lanciato sul web un documentario, caricato sul suo canale ufficiale YouTube. La pellicola s’intitola “Nuvola Rossa: Bagnaia and Ducati’s Perfect Comb1nation”. Nel video Pecco ha spiegato quale è stato il momento della svolta. “La gara in Malesia? Ho costruito tutto – ha ammesso Bagnaia – credo che sia stata una delle più belle ed importanti che abbia mai fatto. Gli errori di inizio stagione li ho analizzati, per cercare di fare in modo che non si ripetessero in futuro, o almeno ci ho provato”.

In seguito, il rider torinese ha raccontato il duello con Fabio Quartararo nei primi giri dell’ultimo Gran Premio a Valencia: “Purtroppo, nei primi giri ho perso un’aletta nel contatto con Fabio, e ciò mi ha impedito di continuare a battagliare con lui. Da quel momento in poi ho iniziato a faticare con la moto, non capivo cosa stesse succedendo e non sentivo grip. Mi auguravo che la gara finisse il prima possibile, era l’unica cosa che desideravo in quei momenti”.

Ora Pecco vorrebbe seguire le orme di Valentino Rossi, prendendo parte ad una storica gara endurance. Il ducatista ha confessato che gli piacerebbe gareggiare con la Superbike, ma nella corsa della Otto ore di Suzuka. Del resto il suo maestro nell’anno del primo titolo nella classe regina volò in Giappone per prendere parte all’epica sfida.

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