Il Gruppo Stellantis continua a brancolare nel buio, senza tante vie d’uscita. Filosa, nuovo traghettatore di una nave con un iceberg in vista, sta facendo tremare il Belpaese.
Lo stato di salute del settore automotive in Europa è mal messo. Le cause della patologia infettiva che tocca tutti i reparti e le Case costruttrici ha natura multifattoriale e non si può e deve circoscrivere ad una sola causa. Norme europee sull’ inquinamento, espansione del mercato asiatico e cattive politiche sono solo alcune delle cause che stanno logorando l’intero settore. Persino la Germania, polmone d’Europa, sta conoscendo una crisi senza precedenti.

Una caccia alle streghe non è utile per risollevare le sorti del Gruppo Stellantis, che con il cambio della guardia Tavares e il nuovo CEO Antonio Filosa, si apre al futuro e alla speranza di nuove strategie commerciali utili per un pronto rinnovamento. Il traghettatore di questa operazione è incaricato di salvare dal baratro anche operai e famiglie esposte nella migliore delle ipotesi alla cassa integrazione, nella peggiore tagli e licenziamenti.
Che confusione in Casa Stellantis
Anche i sindacati e la politica si mobilitano per scongiurare il peggio, tanto vero che De Palma, come riportato su ClubAlfa.it, ha sottolineato che “servono investimenti per rilanciare la produzione, a partire dagli stabilimenti del Mezzogiorno e di Pomigliano, che soffre da moltissimi anni”.

Il Sud deve rappresentare la ripartenza, la situazione è preoccupante, timori che si evincono nelle parole del segretario generale della Fiom Cgil, Michele De Palma, che si è espresso in modo chiaro sulla questione: “A Pomigliano purtroppo sta succedendo troppo da troppo tempo. È a rischio in questo momento la produzione industriale dell’automotive nel nostro Paese”. Nello stabilimento del Sud Italia vengono prodotte Fiat Panda e Alfa Romeo Tonale, in futuro arriverà la Pandina. Buoni propositi ma i fatti ad oggi e i rumor dicono ben altro, si discute anche di una possibile cessione di Maserati e Alfa Romeo, dopo Magneti Marelli ed Iveco. Il futuro è molto incerto ma la speranza è di vedere Stellantis ancora protagonista partendo dall’Italia, nonostante i venti di crisi.





