Si parla tanto di Green Deal e dei progressi che dovrebbero fare in Paesi europei per un ambiente più pulito, poi in Italia ci sono aeree di parcheggio che diventano dei cimiteri di auto abbandonate.
Oggetti, cose, auto abbandonate che raccontano silenziosamente una storia, una vita interrotta, un viaggio mai iniziato. Un fenomeno, non isolato in Italia, ma verosimilmente in altre parti del mondo è quello delle auto abbandonate sul ciglio di una strada, in un parcheggio di un aeroporto o semplicemente in un garage.
La storia che stiamo per raccontarvi nasconde in sé il mistero ma anche tante domande circa la burocrazia italiana. A Bari, nel parcheggio dell’aeroporto, non è possibile non notare un museo dell’auto a cielo aperto. Una discarica di storici modelli abbandonati come una Alfa Romeo 164, una Renault Twingo prima serie, una Golf, una Mercedes station wagon e tanti altri veicoli, sia con targhe italiane che straniere. Ruote sgonfie, carrozzerie arrugginite, e la curiosità dei passanti che magari si portano con il naso vicino ad un finestrino per scrutare meglio gli interni di un vecchio bolide ridotto a un catorcio.
Più che automobili, testimoni di tempi andati, storie, vite spezzate dicevamo, perchè non sono chiare le cause di un abbandono di un automobile storica eppure dovrebbe esistere un pronto intervento per la rimozione al fine di scongiurare un disastro ambientale.
La burocrazia in Italia si sa è lenta e le difficoltà e i tempi di rimozione sono biblici. La soluzione del problema è sempre posticipata. Nel caso specifico dell’aeroporto di Bari, la situazione si complica ulteriormente a causa della gestione del parcheggio. Aeroporti di Puglia, infatti, ha chiarito, con una nota, che la gestione non è diretta, ma affidata a una società concessionaria; una risposta del genere basta per scaricare le responsabilità. Bari è un caso scuola, perchè girando per l’Italia numerosi sono i parcheggi dove le auto sostano per mesi o anni. Date una occhiata al video in basso della Gazzetta del Mezzogiorno.
Passando per il parcheggio dell’aeroporto di Sacile, in Friuli Venezia Giulia, è possibile notare una vecchia Mercedes 190; ma la caccia al relitto è aperta un po’ ovunque. Al di là della fascinazione che certi oggetti o in questo caso certe auto hanno su chi le trova o scopre, c’è da dire che in una Europa sempre più green, vedere poi certe carcasse che perdono olio e sputano ruggine da ogni foro non è uno bello spettacolo. Il rispetto dell’ambiente è anche la rimozione di ciò che è potenzialmente dannoso per l’ambiente stesso.
La Volvo deve avviare una nuova campagna di richiamo, a causa di un guasto che…
Vi sono automobilisti che pur di sperimentare le performance dei veicoli fanno cose folli. Scopriamo…
Il gruppo Stellantis sta tentando di rilanciarsi mediante alcuni investimenti ben mirati, tra i quali…
Il gruppo Stellantis ha bisogno di massimizzare i propri profitti e risollevare le vendite, ed…
Le consegne sono iniziate da qualche mese, e l'obiettivo della FIAT è quello di renderla…
Si continua a dibattere in Europa per un futuro più pulito sulle strade, ma la…